Giovedì, 21 Novembre 2024

Wine retreat a Montepulciano nelle tenute Carpineto

“Per capire un vino bisogna camminare le vigne” diceva Luigi Veronelli.  E gli italiani oggi gli danno ascolto: secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano lo scorso anno oltre la metà dei nostri concittadini ha compiuto almeno un viaggio legato all’enogastronomia, e in cima alla lista delle destinazioni più gettonate compaiono le degustazioni in vigna. Una delle mete più gettonate è, naturalmente, la Toscana, tra le prime regioni ad attrezzarsi per l’accoglienza turistica legata al vino.

Tra le aziende che propongono il pacchetto completo  c’è la Carpineto, gestita dalle famiglie Sacchet e Zaccheo, che coltiva in modo sostenibile e neutrale all’impronta del carbonio 500 ettari di terreni di proprietà suddivisi tra cinque tenute nelle zone storiche della Toscana vitivinicola: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, Alto Valdarno e Maremma.

L’Appodiato di Montepulciano è la più estesa delle cinque tenute e offre un percorso di enoturismo con passeggiate in vigna, degustazioni, pic nic, blind tasting, trekking, bike e shopping. Si tratta di un wine retreat di 184 ettari di terreno dedicati a vigneto, uliveto e bosco, ambiente ideale per la selvaggina che lo popola allo stato naturale. Un’oasi di natura e ambiente all’insegna della sostenibilità, che offre diverse esperienze di full immersion nella natura. Si può salire “in quota” su una torre/cisterna per uno sguardo sui vigneti dall’alto e paesaggi, passeggiare tra i vigneti, visitare la cantina, degustare assaporando con attenzione denominazioni e annate diverse, fare merenda sul prato a bordo lago sotto il gazebo. Oppure ci si siede ai tavoli in legno contemplando i vigneti e si opta per un pranzo leggero con prodotti tipici. Alla tenuta si accede percorrendo una lunga strada bianca fiancheggiata da due filari di cipressi secolari, che attraversano vigneti a perdita d’occhio. Dalla collina si scorgono dapprima gli antichi corpi di fabbrica settecenteschi con di fronte la cantina di architettura contemporanea e si può intravedere oltre i vigneti il piccolo lago, considerato riserva naturale e circondato da prati e pioppi. Sulla sua sponda, sotto uno dei vigneti più belli, c’è anche una tomba etrusca ancora mai scavata ma di cui si conoscono ubicazione e dimensioni, mentre procedendo sul lato destro, dopo un leggero saliscendi e il bosco di querce con la tartufaia naturale, si trova l’antico uliveto. Uno scenario bucolico, con allo sfondo la mole maestosa del Monte Cetona e oltre ancora, del monte Amiata. Scenari suggestivi per passeggiare tra i vigneti e degustare al tramonto.

La cantina

Nella natura intatta Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, fondatori oltre cinquant’ anni fa della Carpineto, nel 2010 hanno deciso di edificare una modernissima e tecnologica cantina di vinificazione e affinamento secondo criteri di ecocompatibilità, con materiali di bioedilizia. La cantina, grazie ai pannelli solari, produce energia verde riutilizzata ed è strutturata su 4.500 metri quadrati suddivisi in tre ambienti: uno per la zona più strettamente produttiva e la vinificazione, uno con i locali per l’elevazione in legno ed uno destinato all’accoglienza con la zona degustazione in open space sopraelevato che affaccia sulla bottaia.

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Le ampie vetrate nel salone che accoglie gli ospiti, e dà accesso al piccolo museo aziendale di attrezzi agricoli spaccato sull’enocutura del secolo scorso, regalano tanta luce naturale e continuo respiro con il paesaggio circostante.

“Pratichiamo un’agricoltura di precisione con macchine e tecnologie di ultima generazione a scarsissimo impatto ambientale che permette di effettuare trattamenti esclusivamente al bisogno e mirati, a salvaguardia della biodiversità - spiega Antonio Michael Zaccheo - altrettanto esemplare risulta il nostro comportamento rispetto all’impronta di carbonio dal momento che vigne e boschi assorbono molta più CO2  di quanta se ne produca”.

“Non facciamo nessun uso di additivi, coadiuvanti di origine animale e stabilizzatori, questo, insieme alla scelta di alleggerire sempre di più il peso delle bottiglie, mettendo al primo posto senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente con l’obiettivo di dar vita ad un ciclo virtuoso e a vini pienamente sostenibili ed etici” - racconta Caterina Sacchet, enologa e produttrice alla seconda generazione con Antonio Zaccheo Jr.

I  vini

La tenuta è soprattutto il cuore pulsante della produzione del Nobile, per il quale l’azienda rappresenta uno dei punti di riferimento per la denominazione. Qui Carpineto produce il Vino Nobile Riserva DOCG, unica azienda toscana a produrlo nella sola versione Riserva, vino pluripremiato per tre anni nella classifica top 100 dei migliori vini del mondo di Wine Spectator. Pluripremiato anche il Cru di Nobile Vigneto Poggio Sant’Enrico Vino Nobile di Montepulciano DOCG, sangiovese in purezza. In questo Appodiato, da singoli vigneti, l’azienda ottiene anche 4 Cru, prodotti solo nelle annate ritenute eccezionali: si tratta dei Vigne degli Appodiati, dalle caratteristiche straordinarie che esaltano le peculiarità di ogni singola microzona. Imbottigliati senza subire alcun trattamento, vengono rilasciati dalla cantina non prima di almeno cinque anni di affinamento in bottiglia. Vere e proprie icone in grado di evolvere lungamente.

La città del Nobile, Montepulciano è solo a pochi chilometri, regale ed elegante si scorge sul colle. Ancora più vicino alla tenuta, il centro storico di Chianciano Terme, un borgo antico raccolto da mura, poco conosciuto ai più e che merita la visita, così come il Museo Archeologico con la sezione dedicata al vino in età etrusca. Terminato il Wine Tour con degustazione chi ama camminare, o magari pedalare può arrivare al borgo direttamente dalla tenuta lungo strade bianche e sentieri di campagna, osservando filari di viti ingentiliti dai cespugli di rose.

Per prenotazioni:

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Tel. 347 7603727

Tutti i Tour sono disponibili su prenotazione (almeno 24 ore prima)

Parcheggio disponibile all’interno della Tenuta

Possibilità di fare acquisti nel WINE SHOP orari dal 1 novembre dal lunedì al venerdì 9.30 -17; sabato 12-16; domenica chiuso.

Per acquisti al termine dei tour è previsto uno sconto del 15%.

Tenuta di Montepulciano Strada della Chiana 62, Montepulciano, (43°04’04.6”N 11°51’04.7”E)

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Le altre tenute

L’Appodiato di Montalcino, in posizione privilegiata, a 500 metri sul livello del mare, è uno degli insediamenti più alti della denominazione e più panoramici con la vista che spazia sul centro storico di Montalcino e inquadra l’intero perimetro della cinta muraria. Antichi casali in pietra circondati da querce secolari e tutto intorno 53 ettari di terreno di

cui 10 di vigneto piantati a sangiovese grosso (3,5 h di Brunello, 5 di Rosso di Montalcino, il resto Sant’Antimo Rosso), un uliveto e un fitto bosco di macchia mediterranea. La leggera esposizione verso nord, in posizione panoramica e ventilata, dona ai vini di questa tenuta un microclima unico (si rileva addirittura la presenza del muschio ai piedi dei vigneti) che conferisce al Brunello intensi e complessi profumi, una bella freschezza, eleganza, e grande longevità.

L’Appodiato di Dudda, a Greve in Chianti, è il cuore storico dell’azienda, emblematicamente rappresentato qui anche da un archivio enoico tra i più forniti. Oltre all’archivio, molto spazio in cantina è dedicato all’elevazione nei legni. Mentre l’affinamento dei vini imbottigliati avviene in una cella sotterranea a temperatura costante che può ospitare fino ad un milione di bottiglie. Il complesso è circondato da 8 ettari di vigneti a Sangiovese del Chianti Classico. La Tenuta di Dudda è aperta per acquisti di vini. Poco distante, l’Appodiato di Gaville sulla cima di un colle: 65 ettari in uno splendido ambiente pastorale con 13 ettari di vigna e 17 di uliveto. Al centro della proprietà, un’antica costruzione storica con un frantoio.

Nell’alta Maremma infine c’è l’Appodiato di Gavorrano, con 165 ettari di terreni di cui dieci di vigne piantate a Vermentino, Merlot e Teroldego e cinque ettari di ulivi oltre a seminativi e bosco mediterraneo.

Ida Palisi
Author: Ida Palisi
Giornalista professionista, esperta di comunicazione sociale, dirige l’Ufficio Comunicazione Gesco. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno per le pagine della Cultura.

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