Ad Arkeda l'Ordine degli architetti di Napoli nomina i suoi senatori
«La sfida oggi non è disegnare la città nuova, ma quella di trasformare la città per renderla inclusiva, accessibile, sostenibile. Seguendo questi punti cardinali riusciremo di nuovo a dare centralità a una professione che è stata sempre fondamentale per lo sviluppo dei territori». È quanto affermato dal presidente dell’Ordine degli architetti di Napoli Lorenzo Capobianco durante la manifestazione Arkeda, durante la quale l’Ordine ha nominato i suoi senatori, un appuntamento che mancava dal 2017. Un evento che si è caricato di un significato profondo, considerando il lungo e complesso periodo trascorso: dimissioni del consiglio, commissariamenti, nuove elezioni e, infine, una pandemia che ha stravolto ogni programma.
La cerimonia è stata molto più di un semplice riconoscimento istituzionale. È stata un tuffo nel passato, un momento per celebrare le storie, le carriere e le vite di chi ha dedicato decenni alla professione, contribuendo a disegnare non solo lo skyline, ma anche il cuore pulsante della città.
Il Presidente ha sottolineato l’importanza di ritrovarsi dopo anni di difficoltà e discontinuità. Ha ricordato quanto la comunità professionale sia resiliente e capace di superare gli ostacoli per tornare a celebrare quei valori che la uniscono: il senso di appartenenza, la passione per il “mestiere” e l’orgoglio di rappresentare una professione così centrale nella vita delle persone.
«Questa nomina non è solo un riconoscimento al passato, ma anche uno stimolo per il futuro: un invito a continuare a credere nella forza della nostra comunità professionale e nella capacità di costruire, letteralmente e metaforicamente, un domani migliore - ha affermato Capobianco - Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo momento: una celebrazione di cui avevamo bisogno, un simbolo di rinascita per l’Ordine degli Architetti di Napoli».