Art Safari a La Reggia Outlet con gli animali extra size della Cracking art
Un enorme elefante colorato accoglie i turisti e i napoletani nella piazza ipogea della stazione centrale di Napoli a Piazza Garibaldi, si tratta di un invito a La Reggia Designer Outlet di Marcianise a scoprire la mostra Cracking Art che per tutta l’estate, da luglio e fino al 21 settembre porterà negli spazi dell’outlet del gruppo McArthurGlen un insolito safari.
Più di cento maxi sculture realizzate dal movimento Cracking Art, dalle dimensioni più svariate e dai colori vivacissimi, accompagneranno i visitatori attraverso piazze, viali, tetti e passaggi segreti, per itinerari sorprendenti che diventeranno il tramite per parlare di arte e di sostenibilità, temi molto cari al Gruppo McArthurGlen.
La coloratissima invasione di specie faunistiche di diverse provenienze – dai pinguini, agli elefanti, alle rondini, ai delfini, ma anche tartarughe, conigli, chiocciole e molti altri animali di Cracking Art, sarà di grandissimo impatto visivo e i visitatori del centro saranno invitati a un vero e proprio safari dell’arte tra i viali e le piazze.
La scoperta progressiva delle diverse sculture, tutte dotate di un qr code che ne racconterà le caratteristiche della specie, sarà un modo originale ed affascinante per raccontare ad adulti e bambini i temi del mondo contemporaneo: sostenibilità, circolarità, cultura etica e innovazione tecnologica. Con l’aiuto dei genitori i bambini potranno collezionare tutti gli animali per ritirare un omaggio al guest service.
Ognuno di questi animali porta con sè una storia da raccontare: il coccodrillo gigante stabilisce una connessione tra estinzioni dovute a fenomeni naturali a quelle che oggi rischiamo a causa dell’azione dell’uomo, la pioggia di rane è la metafora di eventi climatici inattesi, il branco di lupi racconta l’importanza dell’azione di gruppo destinata al bene collettivo, le rondini - simbolo per eccellenza della primavera - scendono a terra per condividere l’auspicio a una rinascita culturale nell’ottica della sostenibilità, e i coloratissimi delfini sono a ricordarci che per mantenere vivo il loro incredibile spettacolo dobbiamo avere massimo rispetto della salute dei nostri mari.
Arte e sostenibilità sono da tempo temi cari al Gruppo McArthurGlen, che nelle settimane scorse ha lanciato la piattaforma Evolve, ambizioso programma di sostenibilità che va a toccare tre aree di intervento; limitare l'impatto negativo sul pianeta, ottimizzare quello positivo sulle comunità in cui opera e integrare il tema della sostenibilità in tutti gli aspetti dell'attività aziendale. Per raggiungere questi obiettivi l’azienda si è impegnata a attivare strategie volte a impattare positivamente e proattivamente nella società e nei territori nei quali è presente e l’iniziativa con il collettivo Cracking Art ne è un esempio come altri progetti in corso quali la partnership con Too Good To Go per limitare gli sprechi alimentari, o il programma Recycle Your Fashion con cui si cerca di dare una seconda vita ad abiti e accessori dei clienti ormai smessi.
Il movimento Cracking Art, unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici, mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.
Le opere in esposizione sono realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.
Rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo, esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura. Oltre alle tre partecipazioni ufficiali alla Biennale di Venezia (2001, 2011 e 2013), tra le mostre e installazioni più recenti si segnalano: Incanto (2021), a Trieste; En Plein Air (2020), a San Benedetto del Tronto; Wild Rising (2019), presso il Desert Botanical Garden di Phoenix, Arizona (USA); Regeneration@Newhollandisland> (2019), presso New Holland Island, San Pietroburgo (Russia).