Riaprire subito il pronto soccorso di Boscotrecase: l’appello di cittadini e associazioni
Riaprire subito il pronto soccorso di Boscotrecase, in provincia di Napoli, chiuso tre anni fa perché trasformato in area Covid in piena pandemia. A chiederlo a gran voce sono le associazioni e i cittadini che domani, sabato 13 gennaio alle 10.30, scenderanno in piazza e daranno vita a un presidio permanente proprio davanti all’ospedale.
A organizzare l’iniziativa è il movimento “Ce avite accise a Salut” e il Comitato nascente Diritto alla Salute che aprirà con uno striscione unico il corteo.
Una iniziativa che arriva a poche settimane dalla morte della neonata di Torre Annunziata, di appena tre mesi, colpita da una crisi respiratoria. Durante le feste natalizie, la piccola è stata portata dal padre all’ospedale di Boscotrecase che ha trovato il pronto soccorso chiuso. Così la bambina è stata indirizzata all’ospedale di Castellammare dove è deceduta perché arrivata troppo tardi.
«Non intendiamo colpevolizzare nessuno – spiega Annarita Ruggiero, presidente dell’associazione Gli amici di Io sono con Nicolò, che sostiene l’iniziativa – vogliamo solo una risoluzione di questo problema perché tutti i cittadini, soprattutto gli anziani, i bambini e i fragili, hanno bisogno di avere un punto di riferimento locale. Pronto soccorso e cure essenziali devono necessariamente essere territoriali».
L’appuntamento per la mobilitazione è in piazza Nicotera nei pressi della stazione ferroviaria di Torre Annunziata. Da lì, in corteo, ci si sposterà verso l’Ospedale di Boscotrecase per dare il via a un presidio permanente di cittadini: «un gesto forte che racchiude tutta la sofferenza, la rabbia e la speranza di trovare una soluzione».
«Il diritto alla cura e alla salute – continua Annarita Ruggiero – sono sacrosanti. Sarà una lotta pacifica di cittadini, con la solidarietà di altri comuni, province e regioni per chiedere di restituire dignità alle persone. Si apra immediatamente un tavolo tecnico per ripristinare il Pronto soccorso, indispensabile per la città e i paesi confinanti. Lo facciano presto, prima che muoiano altre anime umane».