Lunedì, 23 Dicembre 2024

Assemblea per difendere il lavoro sociale

Assemblea degli operatori del terzo settore giovedì 27 luglio alle 16 al ristorante “Il Poggio” di Napoli per discutere della campagna di reclutamento dell’Asl Napoli 1 Centro che sembra stia escludendo gli stessi lavoratori.

Lo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione diretta dei vincitori di concorso in alcuni servizi socio-assistenziali e socio-sanitari di Napoli, pare stia infatti mettendo a rischio il lavoro decine di educatori, operatori socio sanitari e altre figure professionali impiegate in vari servizi realizzati dalle cooperative sociali con l’Asl.

L’assemblea arriva dopo l’incontro che si è svolto in Prefettura nei giorni scorsi al quale hanno partecipato le organizzazioni sociali Gesco e Solco Napoli, insieme alle principali sigle sindacali ma non l’Asl Napoli 1 Centro, che aveva comunicato la sua assenza in anticipo attraverso una nota.

Per saperne di più LEGGI | Incontro in Prefettura: terzo settore complementare al pubblico

Il terzo settore a Napoli: una storia lunga 40 anni

Il ruolo del privato sociale nell’ambito dei servizi psico-sociali pubblici risale a circa 40 anni fa. Sono gli anni della Legge Basaglia (legge 180/1978) che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio. Con la norma furono istituiti i servizi di igiene mentale pubblici, ci si aprì alla psichiatria sociale, alle forme di supporto territoriale, ai centri diurni, con percorsi educativi, laboratoriali, di inserimento lavorativo e di apertura al territorio.

Che cosa cambiava dunque rispetto al passato? Si iniziarono a instaurare rapporti umani rinnovati con il personale e la società, a riconoscere i diritti e la necessità di una vita di qualità dei pazienti, seguiti e curati anche da strutture territoriali.

In questo contesto enti e organismi cominciarono a riunirsi sotto forma di società cooperative, che dal 1991 divennero cooperative sociali. A loro la legge 381/91 affidava il compito di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini, attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi e di favorire l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate.

Un processo che si è sviluppato in tutto il Paese, che ha dato vita a forme di collaborazione tra ASL e cooperative sociali, spesso associate in consorzi, che si sono  strutturate attraverso convenzioni, concessioni, fino agli attuali affidamenti, attraverso gare d’appalto in base a quanto stabilito dal Codice degli Appalti.

Anche Napoli è stata investita da questo processo. Qui l’istituzione di servizi territoriali si è sviluppata anche sulla spinta di collaborazioni sperimentali con la cooperazione sociale: è il caso del Progetto “Aleph”, della USL 39 di Soccavo, con la cooperativa sociale Il calderone, quello del centro “Aquilone” di Miano, con la cooperativa sociale L’Aquilone, due delle sette cooperative che poi hanno dato vita, nel 1991, al Consorzio Gesco.

Da allora il ruolo della cooperazione sociale è stato di grande supporto alla dirigenza pubblica, sia per la progettazione sia per realizzazione degli interventi negli ambiti della Salute Mentale, nei percorsi di presa in carico e assistenza delle persone dipendenti da sostanze, nei servizi agli anziani affetti da patologie invalidanti quali demenza ed Alzheimer.

Nel 2009 la ASL Napoli 1 decise di emanare un bando unico della durata di 5 anni, che comprendesse tutta l’area dei servizi psico-sociali (salute mentale, dipendenze, anziani, riabilitazione). Dopo circa due anni il bando fu aggiudicato al consorzio Gesco, con altri consorzi (Sol.Co., Prodoos, Cori, Icaro, Il Pioppo), affidando la funzione esecutiva alle cooperative socie che già svolgevano servizi a vario titolo per conto della ASL-

Nel 2017 la dirigenza della ASL Napoli 1 decise di frazionare i servizi previsti dalla gara precedente, in due appalti, utilizzando come criterio distintivo le figure professionali impiegate nei servizi. Da un lato gli educatori, i terapisti della riabilitazione e i terapisti occupazionali, dall’altro gli Oss, psicologi e assistenti sociali. Gesco riuscì ad aggiudicarsi le due gare continuando così a garantire la gestione unitaria dei servizi. Cosa che poi si è ripetuta nelle ultime due gare d’appalto, partite l’1 novembre 2022 per 36 mesi, quella degli Educatori TDR e T.O., l’1 gennaio 2023, sempre per 36 mesi, quella degli OSS, Psicologi e Assistenti sociali. A queste due gare si è aggiunta quelle delle cure domiciliari (SICUD), partita il 18 luglio 2022 per 36 mesi.  

Le attività educative e riabilitative svolte dalle cooperative del Consorzio Gesco

In tutti questi 30 anni Gesco ha sempre scelto personale educativo che mettesse a disposizione degli utenti una doppia anima: la funzione educativa ma anche le competenze e le abilità frutto del personale background.

In moltissimi servizi ci sono educatori che sono artisti,  musicisti, attori, scultori, pittori, cantanti, sportivi, esperti di balli, esperti nelle discipline meditative. Gli educatori del privato sociale sono flessibili, disponibili ad orari di lavoro variabili, disponibili a interventi in esterna per giorni consecutivi.

È dunque una figura professionale che porta un valore aggiunto, che condivide parti di sé non indispensabili per agire la funzione educativa ma che la caratterizza e la potenzia. Il rischio che si corre oggi è che si metta a repentaglio non solo il lavoro di migliaia di operatori ma anche la qualità stessa dei servizi.

           

Author: Redazione

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