Giovedì, 19 Dicembre 2024

Carcere, confermato garante regionale dei detenuti Ciambriello ma manca quello al Comune

Nei giorni scorsi, Samuele Ciambriello è stato rieletto dal Consiglio regionale della Campania come garante dei detenuti della Regione, mentre, dopo la destituzione di Pietro Ioia a seguito di una inchiesta giudiziaria, il Comune di Napoli non ha ancora provveduto a nominare un nuovo garante per la città.

Nella sua relazione 2022 sulla detenzione campana presentata nell’aula consiliare della Regione, alla presenza del garante nazionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Mauro Palma e della vicepresidente del Consiglio regionale Valeria Ciarambino, Ciambriello punta l’attenzione su numeri impietosi di un settore che sconta ancora molti problemi, dal sovraffollamento alla complessità di diagnosi che riguardano i detenuti presenti nelle nostre carceri.

I dati del carcere in Campania tra problemi psichici e atti di autolesionismo

Stando ai dati forniti dal Cnca (Coordinamento nazionale comunità accoglienti), in Campania al 30 giugno 2022, vi erano 6853 detenuti. La regione è seconda solo alla Lombardia per tasso di affollamento. Un detenuto su quattro è tossicodipendente, uno su tre sconta una pena per reati di detenzione e sostanze di stupefacenti. Oltre il 60percento della popolazione carceraria assume psicofarmaci.

La Campania, con il 12,9percento di stranieri, è tra quelle che in Italia hanno la percentuale più bassa di detenuti migranti. Rispetto ai minorenni in area penale, sul territorio campano operano 4 comunità ad Avellino,2 a Benevento, 9 a Caserta, 21 a Napoli e 5 a Salerno. I reati minorili in aumento sono assimilabili a quelle degli adulti.

Su questo riferisce Ciambriello: “L'anno scorso 6.400 adolescenti sono stati presi in carico dal servizio sociale. Più di 400 accusati di furto, 27 di omicidio e 80 di tentato omicidio”. Tra le cose evidenziate dal garante regionale dei diritti detenuti nella sua relazione semestrale anche l’aumento di atti di autolesionismo: “Tra gli eventi critici da rilevare, si segnalano 1400 atti di autolesionismo, 178 tentativi di suicidio e sei sucidi”.

Tra i problemi da affrontare quello del reinserimento sociale dei detenuti

Una situazione esplosiva a cui lo Stato non riesce a dare una risposta adeguata, a partire dalla incapacità di offrire nei luoghi di reclusione un ambiente terapeutico. Altro nodo cruciale da affrontare è quello del reinserimento sociale degli ex detenuti, come segnalato anche dalle associazioni da sempre attive su questo fronte.

“Ad oggi la Città di Napoli non ha un Garante dei diritti dei detenuti. Il sindaco lo sa? Dopo 11 anni di attività col reinserimento, con 1200 detenuti reinseriti, massima disponibilità a tavoli tecnici e di confronto ma sembra che manchi proprio la visione politica e la sensibilità al problema” scrive sui suoi social Ciro Corona, presidente della cooperativa (R)esistenza anticamorra.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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