Julian Assange: da Londra l'ok all’appello contro l’estradizione in Usa
«Il signor Assange non sarà estradato immediatamente». Così l’attesissima sentenza dell’Alta Corte di Londra, arrivata poche ore fa, ha dato l’ok alla richiesta della difesa del cofondatore di Wikileaks, respinta in primo grado, per un altro appello di fronte alla giustizia britannica: il giornalista australiano, accusato di spionaggio, potrà ricorrere contro l’estradizione negli Stati Uniti d’America.
Non si spegne così la speranza per Julian Assange, detenuto in un carcere di massima sicurezza in Inghilterra dal 2019, per aver diffuso circa 700mila documenti riservati sui crimini di guerra commessi fra Iraq e Afghanistan, sottratti al Pentagono e al Dipartimento di Stato americano.
A febbraio scorso Assange non è riuscito a partecipare all’udienza dell’Alta Corte a causa dell’aggravamento delle di condizioni salute dopo cinque anni di reclusione a Belmarsh. In quell’occasione in numerose città, non solo italiane, sono state organizzate manifestazioni a sostegno della sua causa.
Anche Napoli si è mobilitata rispondendo all’appello del Comitato Free Assange: in centinaia si sono dati appuntamento alla Rotonda Diaz per gridare a gran voce “Julian Assange è innocente”.
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E in segno di riconoscenza per la battaglia per la libertà dell’informazione, l’11 novembre 2013, il comune di Napoli ha conferito a Julian Assange la cittadinanza onoraria, consegnando l'onorificenza nelle mani di Stella Moris, sua moglie e avvocato.
Intanto oggi pomeriggio, martedì 26 marzo 2024 alle 18, il comitato Free Assange Napoli terrà un presidio in piazza Dante per chiedere agli Stati Uniti d'America di ritirare le accuse contro il cofondatore di Wikileaks.
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