La befana Agostina, con la mia scopa vorrei volare dai bambini di Gaza
A Napoli la Befana ha nome, cognome e un aiutante a quattro zampe. Agostina ha 73 anni e da circa 20 è per i bambini delle trafficate strade di Portici la “Signora Befanina”. Maestra d’asilo ormai in pensione, Agostina iniziò quasi per gioco ad interpretare il ruolo della vecchina che porta nella notte del 5 gennaio doni e dolciumi ai bambini buoni per i figli delle amiche più care ma poi, nel corso degli anni, sempre più mamme hanno chiesto il suo aiuto.
“Non ho avuto figli: la vita mi ha portato su altre strade e per me va bene così – spiega Agostina. “Ma i bambini sono sempre stati il mio grande amore e ho avuto la fortuna di lavorare con loro per quasi quarant’anni. Un giorno una cara amica mi chiese di impersonare la befana per tirare su il morale al figlio malato. Sono stata talmente brava che negli anni successivi l’ho rifatto per lo stesso bambino, per fortuna guarito, e per i suoi cuginetti”. Adornata di abiti variopinti, in testa un cappello consunto e armata di scopa, Agostina bussa alle porte del vicolo in cui abita e delle strade limitrofe. “Ho la fortuna di avere un naso già “importante” di suo – scherza l’ex maestra di asilo – non ho bisogno quindi del naso finto. Negli anni la voce si è sparsa e quando si avvicina Natale già iniziano le “prenotazioni”. Mi dispiace solo che i problemi di mobilità causati in questi ultimi anni dall’artrosi non mi consentono di arrivare lontano”. Ad accompagnare la “Signora Befanina” nel suo tour del 5 gennaio vi è il suo fedele Aldo, un dolcissimo bastardino dal pelo arruffato. “La vera attrazione è Aldo – scherza Agostina - è un cagnolino molto socievole e intelligente: à la zampa, si mette su due zampe e si finge morto. Credo che potrebbe fare il giro da solo al posto mio e i bambini sarebbero felici lo stesso”.
Tanti desideri soddisfatti, ma cosa desidera veramente la Befana? “Sembra una frase fatta, ma la Signora Befanina desidera semplicemente che finiscano le guerre – conclude Agostina, mentre un velo di tristezza le cala sugli occhi neri e penetranti – Quest’anno vorrei davvero che la mia scopa fosse magica per volare a Gaza da quei bambini a cui noi adulti stiamo rubando l’infanzia e il futuro”.