Cilento, relitto di età romana riemerge dalle profondità del mare
Giace ad una profondità di 152 metri sotto il livello del mare il relitto di età romana rinvenuto al largo di Pisciotta, lungo la costa cilentana, a circa 7 miglia dalla terraferma.
La prima individuazione del relitto risale al 2021, nel corso delle ricognizioni subacquee effettuate dalla società Terna Rete Italia, sotto la direzione scientifica delle dottoresse Simona Di Gregorio e Maria Tommasa Granese per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, nell’ambito del progetto “Tyrrhenian Link”, il nuovo corridoio elettrico che collegherà la Sicilia con la Sardegna e la penisola italiana. Lo scorso mese di luglio, grazie al supporto dei Carabinieri Nucleo Subacquei di Napoli, sono state svolte ricognizioni più puntuali che hanno confermato che si tratta di una nave di età romana con un carico di diverse centinaia di anfore, la maggior parte delle quali conservate integralmente. L’imbarcazione, delle dimensioni di 12 x 8 metri e che occupa una superficie di circa 100 mq, risale al II-I secolo a. C. L’area, su richiesta della Soprintendenza di Salerno, è stata interdetta dalla guardia costiera di Palinuro tramite un’ordinanza che vieta l’ancoraggio, la sosta, la pesca, le immersioni subacquee e qualsiasi altra attività che possa arrecare danni al relitto. “Si tratta di un rinvenimento eccezionale - dichiara la soprintendente Raffaella Bonaudo - che va ad aggiungersi agli altri numerosi già noti lungo il litorale cilentano, il cui studio apporterà importanti informazioni sui traffici che in epoca repubblica si svolgevano sulle rotte tirreniche. Nei prossimi mesi, insieme alla Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, valuteremo quali azioni intraprendere per tutelare l’importante scoperta”.