Domenica, 17 Novembre 2024

Al MANN la grande mostra su Alessandro Magno. Al via il restauro del grande mosaico a lui dedicato

Centosettanta opere provenienti da ogni angolo del mondo – dall’Antica Persia al Gandhara, dal British Museum di Londra al Museo Civico di Roma – per raccontare la vita di uno dei più grandi personaggi storici di tutti i tempi: Alessandro il Macedone.

Sarà visitabile dal 29 maggio al 28 agosto 2023 “Alessandro Magno e L’Oriente”, la grande mostra dedicata ad Alessandro il Macedone dal Mann - Museo Archeologico Nazionale di Napoli al grande condottiero che fra il 356 e il 323 a. C. unì sotto il suo regno i popoli dell’Europa e Asia. E non poteva che essere il Museo archeologico partenopeo luogo adatto ad ospitare questa esposizione: qui, infatti, è presente la Battaglia di Alessandro e Dario – più nota come la Battaglia di  Isso – il grande mosaico proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei e che dal 1843 riede fra le mura del MANN.

L’incontro fra Oriente e Occidente. Il tema della mostra

“È questa una delle più colte e spettacolari mostre che ho avuto il privilegio di guidare da quando sono qui al MANN. Un itinerario coinvolgente che aiuta il pubblico a conoscere questo personaggio storico importantissimo ma anche un’epoca particolare, in cui oriente e occidente si sono incontrati e in parte integrati”. Così Paolo Giulierini commenta le scelte espositive fatte, un percorso principalmente incentrato sull’incontro e lo scontro fra culture con cui Alessandro Magno è entrato in contatto. “Alessandro era un conquistatore ma era anche uno stratega. Sapeva che occupare un territorio non era sufficiente, per governarlo era importante che i popoli convivessero, che le differenze culturali si integrassero. È per questo che lo stesso Alessandro sposò una donna Persiana e vestiva costumi persiani” prosegue Filippo Coarelli, curatore della mostra. Ed è così che accanto all’Anfora Apulea con Alessandro e Dario - risalente alla seconda metà del IV secolo e proprietà del MANN - sono esposte figure femminili indiane, una stele Egizia dal tempio di Iside a Pompei con riferimenti alle imprese macedoni degli inizi del III secolo a. C. e  una statua di Buddha proveniente dal Pakistan del II - III secolo d. C. “La battaglia fra Alessandro e Dario ritratta nel grande mosaico supera il dato storico per diventare un simbolo – commenta il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – il simbolo dell’incontro e dello scontro fra oriente e occidente. E parla delle nostre origini. Ciò che oggi siamo deriva proprio dalla stratificazione di culture diverse che si sono incontrate nel corso dei secoli”.

Alessandro ‘o russ. Ritratto di una star

Figlio di un re, nato a Pella nel 356 a.C., Alessandro diventò re di Macedonia nel 336 a.C. e fu  in grado di dare vita ad un vasto impero che andava dalla Macedonia all' India.

Dell’aspetto di Alessandro Magno poco o nulla si sarebbe saputo se non fosse stato per il suo scultore “ufficiale” Lisippo e per Apelle che lo ritrasse in alcuni suoi dipinti. Ciò che del suo aspetto arriva oggi a noi è grazie, quasi esclusivamente, ai ritrovamenti presenti in terre Campane: il mosaico della battaglia di Isso – in cui spiccano gli irti capelli rossicci, la bocca stretta e il naso forte e aquilino e in cui alcuni studiosi riconoscono la mano di Apelle -  che trova conferma negli affreschi presenti nella villa vesuviana di Boscoreale.

Il mosaico. “In mostra” Il primo grande restauro

Quasi due milioni di piccole tessere marmoree per una superficie di circa 18 metri quadri: il mosaico de La Battaglia tra Alessandro Magno e Dario di Persia – proveniente dalla Villa del Fauno di Pompei e giunta al MANN nel 1843 per volere dei Borbone – trova collocazione in posizione verticale al piano ammezzato del MANN nel 1916. Sono trascorsi oltre cento anni in cui il mosaico non è stato più toccato, se non per lavori di manutenzione e pulizia ordinaria. “Da anni monitoravamo questa grande, meravigliosa opera d’arte con preoccupazione – dichiara Manuela Valentini, funzionario restauratore MANN, ministero della cultura – gran parte delle tessere si stanno staccando dalla malta originaria e vi è un avvallamento centrale. Era arrivato il momento di provvedere con un vero e proprio restauro”. Ed è così che, dopo una prima fase di studio, prendono il via i lavori grazie a cui il mosaico tornerà a splendere in tutta la sua bellezza. “Opereremo prima sul retro per valutare il reale stato degli strati di malta. Per far ciò dovremo ruotarlo di 90 gradi e staccarlo dalla cassa di legno in cui venne collocato in epoca borbonica. Successivamente lo ribalteremo di 180 gradi per operare sulle tessere” prosegue Valentini. Le operazioni di restauro – che dureranno un anno e costeranno circa 800mila euro –   faranno parte della mostra: la maggior parte dei lavori saranno infatti visibili al pubblico.

 

Il Mann propulsore di  riqualificazione cittadina

“Questa mostra consacra ufficialmente il MANN fra i musei di prima fascia. È  strano che prima di me nessuno ci avesse pensato prima” annuncia il ministro Sangiuliano. “Mi auguro che il Mann sempre più diventi epicentro di riqualificazione per tutto il centro storico cittadino: dalla Galleria Umberto Primo all’Albergo dei Poveri. Ed è proprio  nell’Albergo dei Poveri, con gli ingenti fondi stanziati per renderlo nuovamente agibile, verrà aperto uno spazio dedicato ad alcune collezioni del MANN che adesso stentano a trovare un’adeguata collocazione”.

Author: nuovoeditore

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