L’archeologia dell’amore
Un libro per parlare dei sentimenti nel corso del tempo e dello spazio: è L’archeologia dell’amore (Neo edizioni, traduzione di Bruno Mazzoni), del rumeno Cătălin Pavel presentato nella Basilica della Pietrasanta gestita dall’associazione omonima.
Bestseller in Romania, il libro indaga codici genetici, iscrizioni, mitologie, minuscoli resti e grandi monumenti, per raccontare come l’essere umano ha amato nel tempo e nello spazio. Pavel è un divulgatore scientifico, archeologo e studioso dell’antichità e con il libro fa un’indagine, scientifica e poetica al tempo stesso, sull’amore, le relazioni e gli affetti, partendo dai resti archeologici della preistoria fino a reperti degli inizi del ‘900. “La parola chiave del libro è l’emozione: non si può fare solo un’archeologia degli oggetti, da un punto di vista di ricostruzione dell’economia. Io cerco di capire come certi ricordi si possano recuperare dalla musica, dai profumi… Gli imponderabili sono molto tangibili”.
“Nella preistoria, dove mancano fonti scritte l’archeologia è l’unico modo, buono o cattivo che sia, per capire cosa accade ad una coppia. In quale altro modo possiamo scoprire quanto ci sia vicino un anonimo abbraccio dell’Età del Ferro?”, spiega ancora l’autore, che tratta anche delle iscrizioni in un lupanare pompeiano.
“Con questo libro inauguriamo un progetto di collaborazione con Napoli Città Libro – ha detto alla presentazione Raffaele Iovine, presidente dell’associazione Polo Culturale Pietrasanta onlus - La nostra è una moderna impresa culturale, che produce non solo capitale sociale ma anche un capitale socievole, a beneficio di tutta la comunità”.
Sono intervenuti alla presentazione anche la professoressa Francesca Parlato, il traduttore Bruno Mazzoni e l’editore Alessandro Polidoro, moderati dalla scrittrice Enza Alfano.