Sub Terra, la mostra di ceramica al Museo dell’Acqua di Napoli
Un originale e suggestivo percorso espositivo, costituito da opere di ceramica realizzate da tredici artiste e due artisti italiani e stranieri, ispirate al mondo vegetale e animale. È quello di “Sub Terra, l’impronta dell’acqua”, la mostra organizzata dall’associazione culturale Pietrasanta ETS insieme con l’ APS Pandora artiste ceramiste di Cava de’ Tirreni.
L’esposizione, visitabile fino al 9 gennaio 2024, si inserisce in un ideale connubio tra la natura e l’arte testimoniato dalla sede della mostra, il Lapis Museum-Museo dell’Acqua di Napoli, il primo, grande museo dell’acqua del Sud Italia entrato a far parte della Global Network of Water Museums, la rete Unesco dei Musei dell’Acqua nel mondo.
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In esposizione saranno opere delle artiste iraniane Dorna Abyak, Niyaz Azadikhah, Shohreh Haghighi, Kazhal Fakhri, della sud coreana Hyun Kyung Yoon, della francese Lise Jégat Zambelli e delle italiane Karin Putsch-Grassi, Lucia Vecchiarelli, Mirta Morigi, Paola Raimondini, Robbie Mazzaro, Martina Buzio e Deborah Ciolli. Due gli artisti ceramisti maschi: Ehsan Shayegh (Iran) e Antonio Vestita (Italia).
Una mostra tra tradizione e contemporaneità, dove le opere testimoniano momenti di vita quotidiana e di sofferenza passata di cui è segnato il Lapis Museum, che nel sottosuolo racconta la storia del cuore di Napoli, a partire dalle antiche cisterne utilizzate dai greci nel IV secolo per edificare la città e poi successivamente sfruttate come acquedotto, fino ai rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale ricostruiti con il supporto di videoinstallazioni.
In questo contesto così suggestivo, la mostra consente alle opere d’integrarsi naturalmente con gli elementi stratificati, contribuendo, nel contempo, a porre l’attenzione alle nuove priorità del millennio come quella della tutela dell’acqua quale bene comune e fondamentale per l’umanità.
Opere dalle forme semplici, versatili e funzionali, dalle bicromie naturali esaltano la bellezza del luogo, a simboleggiare una materia ancora capace di rigenerarsi nonostante la devastazione umana, emozionare e ricostruire un nuovo paesaggio sotterraneo di travolgente bellezza.