Torna il consueto appuntamento con le Giornate Europee del Patrimonio, la grande manifestazione culturale organizzata su iniziativa del Consiglio d’Europa in collaborazione con la Commissione UE, promossa in Italia dal Ministero della Cultura per il tramite della Direzione generale Musei.
Arte
Inaugurata, al Palazzo delle Arti Napoli (via dei Mille, 60) la mostra David Bowie: the passenger. By Andrew Kent che rimarrà in esposizione sino al 29 gennaio 2023.
In occasione del vernissage di presentazione il fotografo Andrew Kent, in collegamento video, ha raccontato l’inizio della sua avventura professionale con l’artista e spiegato il lato privato ed umano di David Bowie con il quale ha collaborato assiduamente per oltre 4 anni, accompagnandolo nel tour europeo che segnò la rinascita artistica del cantante inglese.
La mostra:
Attraverso le immagini e le memorie di Andrew Kent, la mostra racconta un periodo ben preciso nella vita di David Bowie, tra il 1975 e il 1976, quando decise di lasciarsi alle spalle l’esperienza americana per tornare nella nativa Europa e rifondare la sua carriera. In esposizione non solo foto da palco, ma anche testimonianze di quel frenetico viaggiare per raggiungere luoghi dove la maggior parte delle persone comuni non poteva andare, come il Blocco Sovietico. La mostra “David Bowie: the passenger. By Andrew Kent”, è un’anteprima italiana, e si compone di 50 scatti e diversi cimeli e documenti originali provenienti dall’archivio di Kent.
“La prima volta che ho incontrato David è stato grazie al mio amico regista Cameron Crowe – ha detto Andrew Kent -. Cameron all'epoca era agli inizi della sua carriera, non aveva molti soldi, dormiva sul mio divano e lavorava anche come giornalista. Una volta doveva intervistare David, ma l’unica possibilità che gli avevano dato era alle tre del mattino. Non sapendo guidare, chiese a me di accompagnarlo a Los Angeles”.
“Il primo impatto che ebbi con David non fu particolarmente profondo – continua Kent -, all’epoca David abusava di cocaina e non si riusciva stabilire con lui un rapporto. Cosa che accadde, invece, nella prima occasione lavorativa. Fu invitato al programma televisivo della CBS, Soul Train, dove ebbi modo di fotografarlo. Fu lì che David si accorse del mio lavoro e riuscimmo a stabilire una connessione e, da lì, si iniziò a parlare del tour che doveva iniziare entro poche settimane”.
“L’Isolar Tour fu diverso per David - ha poi concluso Kent -. Si notava il suo cambiamento. In quel periodo stava cercando di ritrovare sé stesso e di allontanarsi dalle droghe. Furono otto mesi intensi, vissuti a stretto contatto poiché, contrariamente al tour precedente in cui erano coinvolte un centinaio di persone, quella volta eravamo solo in cinque: David, il suo manager, la sua assistente, Iggy Pop ed io".
Informazioni:
- Apertura al pubblico dalle ore 9.30 tutti i giorni con orario continuato.
Ph. Stefano Renna
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