Il documentario Tara per la prima volta a Napoli
Il documentario "Tara” di Volker Sattel e Francesca Bertin per la prima volta a Napoli. Sarà proiettato lunedì 3 aprile 2023 alle 17, nel corso dell’ultimo appuntamento di “Montagskino”, la rassegna di cinema in lingua del Goethe-Institut Napoli, in collaborazione con Multicinema Modernissimo / Lucisano Media e Forum Austriaco di Cultura Roma.
Francesca Bertin, Volker Sattel e la protagonista Jasmine Pisapia saranno ospiti in sala e incontreranno il pubblico napoletano dopo la proiezione.
Il Tara è un piccolo fiume alla periferia di Taranto, città mediterranea fondata 3000 anni fa. Il nome deriva da Taras, il mitico figlio di Poseidone, il dio del mare. Gli abitanti del luogo tengono in grande considerazione l'acqua del fiume e le attribuiscono poteri curativi. Partendo dalle immagini di un rituale al fiume, il film ci porta in una città e in una terra sacrificate in nome del progresso. L'acciaieria ILVA, a pochi chilometri di distanza, ha causato molte vittime e una profonda frattura nel tessuto sociale di Taranto. Nonostante questa presenza oscura, alcuni residenti lottano per mantenere viva la speranza per la città un tempo conosciuta come la "Perla del Mediterraneo".
Piuttosto che seguire le dinamiche di un'inchiesta, i registi sviluppano una forma di dialogo aperto con le persone che lottano nella vita quotidiana per il benessere del loro territorio e della sua gente, dove tradizioni e miti si scontrano dolorosamente con lo sviluppo economico. “Tara” cattura i contrasti e le sottili sfumature di un luogo tradito che non si arrende. (Rebecca des Pas)
Dicono i registi: Ci siamo chiesti come potevamo guardare in modo diverso alle crisi ecologiche. Esplorando il paesaggio fluviale del Tara, avvolto da leggende, nelle immediate vicinanze dell'acciaieria ILVA, si è aperto uno spazio che ci ha permesso di osservare le sottili sfumature delle storie individuali inserite nella narrazione della città avvelenata. In TARA mostriamo persone che cercano di contrastare la realtà contaminata con qualcosa di positivo. Con grande empatia abbiamo incontrato i luoghi meno visibili, i loro abitanti e i loro punti di vista. Ci interessavano immagini intense che si immergessero letteralmente nella sfera sociale e locale tra natura e industria, tra mitologia e modernità.
La produzione di „Tara” è stata sostenuta da: Il Commissario del governo federale per la cultura e i media, Global Scholarship del Senato di Berlino, Goethe-Institut di Napoli e German Films. “Tara” è stato presentato in anteprima mondiale nel 2022 al Festival Visions du Réel di Nyon (Svizzera).
Volker Sattel (1970) ha studiato alla Baden-Württemberg Film Academy. Sattel vive a Berlino dal 1999 ed è scrittore, regista, direttore della fotografia e produttore di film artistici, in particolare di forme documentaristiche. Ha diretto e girato, tra gli altri, i premiati lungometraggi "Unter Kontrolle" (2011), "Unternehmen Paradies" (2003), "Beyond Metabolism" (2014, con Stefanie Gaus) e "La Cupola" (2016), documentario sull’abitazione futuristica progettata in Sardegna nel 1969 dall’architetto Dante Bini per il regista Michelangelo Antonioni e l’attrice Monica Vitti, tutti presentati in anteprima mondiale alla Berlinale. È stato il direttore della fotografia dei film di Stephan Geene („For Free”, 2014), Philip Scheffner („Europa”, 2021) e degli artisti Olaf Nicolai e Kerstin Cmelka.
Francesca Bertin (1985), ha conseguito un master in Film presso l'Accademia di Belle Arti di Amburgo e un master in Legge all'Università di Trento. Tra i suoi film, proiettati e premiati in vari festival internazionali, ci sono „L’arteficio” (2020), „Il giardino” (2018) e „Hinter dem Wald” (2015). „Tara” è la seconda collaborazione tra Sattel e Bertin dopo „La Cupola” (2016). La regista fa parte del comitato di selezione del festival Dokumentarfilmwoche Hamburg.
Lunedì 3 aprile 2023 alle 17
Multicinema Modernissimo
via Cisterna dell’Olio 49 / 59, Napoli
I registi Volker Sattel e Francesca Bertin incontrano il pubblico in sala
Ingresso 5 euro (libero per gli iscritti del Goethe-Institut