L’ultimo fuorilegge, il documentario su Pino Mauro
Pino Mauro diventa il protagonista del documentario “L’ultimo fuorilegge” di Carlo Luglio e Fabio Gargano, che sarà proiettato mercoledì 26 ottobre alle 20.30 alla Galleria Toledo. Il Re della Sceneggiata napoletana sarà presente in sala. Presentano e intervengono Alessandra Farro (giornalista e scrittrice) e Riccardo Rosa (scrittore).
Posto unico 6 euro.
L’ultimo fuorilegge (Italia, 2022, 68')
Lo sguardo negli di occhi un uomo solo, alla scoperta di un’epoca, di un pezzo di storia e di cultura della città di Napoli e di una vicenda personale straordinaria. La vicenda di Pino Mauro, Re della sceneggiata, che riempiva quotidianamente, con tre repliche al giorno, i teatri, e vendeva milioni di dischi, e affollava i botteghini con i suoi film, di serie b, diremo al giorno d'oggi, la cui popolarità aveva varcato l'oceano e aveva conquistato gli U.S.A. e che subisce una clamorosa battuta d'arresto per uno scherzo di quel destino che ha sfidato per tutta la vita.
Un' epoca, quella degli anni sessanta e settanta in cui la città di Napoli proliferava di cultura e sottoculture metropolitane: tra queste, tra i ceti popolari, era molto diffusa la Sceneggiata. "L'operetta dei poveri", come la definisce Aldo Bovio, dalla trama semplice raccontata con numerose canzoni divenne un genere sempre più specifico, che si diffuse nei teatri di tutto il sud Italia.
Pino Mauro, che era stato apprezzato come cantante di musica classica napoletana, divenne il Re della Sceneggiata e iniziò ad elaborare il genere della canzone di "giacca", canzone di strada, che traendo spunto da un fatto di cronaca arrangiava la canzone napoletana alla maniera "western" di Morricone. Era l'inizio di nuove contaminazioni che porteranno, da una parte, alla musica "neomelodica", dall'altro ai vari generi di strada, dal rap e dalle periferie.
La notorietà di Pino Mauro nel genere era raggiunta soltanto da Mario Merola ma la sua forzata uscita di scena lo ha relegato al panteon delle star della memoria, un’icona di cui si sono perse le tracce. Eppure nella terza età, il maestro Mauro sta vivendo una seconda vita artistica.