Al Faro Festival per Napoli 2500: concerti all'alba e al tramonto

Cinque concerti serali, uno all’alba e due collegamenti con la comunità italiana (e molto napoletana) a New York. Arriva Al Faro – Festival, ideato e curato da Laura Valente, direttrice artistica di Napoli 2500 per il Comune di Napoli, che dedica ai migranti l’iniziativa gratuita in allestimento al Faro ristrutturato e per la prima volta aperto al pubblico e al Molo San Vincenzo.
Il festival si inaugura lunedì 28 luglio alle 20.45 con un collegamento con Ellis Island cui seguirà quello con Little Italy mercoledì 30 alle 21, entrambi coordinati in diretta da New York dall’autrice televisiva e scrittrice Germana
Valentini.
«Al Faro Festival nasce da una suggestione: il racconto del gomitolo che si srotolava dalle navi, unendo per l’ultima volta chi restava e chi partiva. Fino al distacco, quasi sempre definitivo, con un filo spezzato di lana ruvida tra le mani» spiega Laura Valente, direttrice artistica del Festival e di Napoli 2500. «Tra il 1860 e il 1960 – prosegue - si è consumato il più grande esodo che la storia moderna conosca: circa trenta milioni di italiani lasciarono il Porto di Napoli, guardando per l’ultima volta Il Faro e la Statua di San Gennaro. A loro è dedicata questa rassegna, che anche grazie a due dirette speciali con Ellis Island e Little Italy, cercherà di riannodare quel filo, tra radici e sperimentazione, voci antiche e nuove visioni, storie musicali e poetiche che devono molto all’Italia e a Napoli. Ogni serata farà incontrare artisti diversi: dai solisti della Tanghedia ai “Tamburi del Faro”, dalla poesia cantata di Maurizio de Giovanni al duetto inedito tra due giganti - Peppe Barra e Vinicio Capossela - al concerto all’alba. Sarà il mare stesso a “suonare” per noi insieme ad un ‘orchestra di mandolini. E ancora FicuFresche, La Niña e Raül Refree, Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello, Tony Esposito e Lina Sastri. Con loro canteremo le partenze, gli attraversamenti, i ritorni. Ancora oggi, vivi».
Tutti gli eventi si terranno al Molo San Vincenzo e saranno gratuiti fino a esaurimento posti. Le prenotazioni avverranno attraverso la piattaforma di prenotazione online Eventbrite “Al Faro Festival” (apertura prenotazioni mercoledì 23 luglio, ore 12).
Sarà possibile accedere all’evento esclusivamente attraverso le navette messe a disposizione dall’organizzazione. Punto di incontro: Giardini del Molosiglio - Via Ammiraglio Ferdinando Acton.
Orari navette:
- eventi serali, navette dalle ore 19:00 entro e non oltre le ore 20:00
- evento all’alba, navetta dalle ore 04:00 entro e non oltre le ore 5:00
IL CARTELLONE
28 luglio ore 21:00
TANGHEDIA per Napoli
I grandi italiani che hanno scritto la storia del tango, i viaggi, i barrios di Buenos Aires e i bassi napoletani, Gardel e Piazzolla con le tammorre della tradizione in un affresco visionario e potente, che accende l’anima arcaica del Sud e la proietta in un tempo mitico, fuori dalla cronologia. Tre virtuosi classici - Gloria Campaner, pianoforte; Alessandro Carbonare, clarinetto; Stefano Pietrodarchi, bandoneon - rileggeranno le pagine più famose di un mondo poetico e musicale che deve molto agli italiani, in un dialogo senza tempo con cinquanta tra suonatori di tammorre e tamburi, danzatori, cantanti, strumentisti tradizionali, in una processione laica, arcaica e ipnotica.
Special guest: I Tamburi del Faro, che nascono per il nostro Festival: cinquanta tra suonatori di tammorre e tamburi, danzatori, cantanti, musicisti tradizionali, si uniranno in una processione laica, carnale e ipnotica. Un rito sonoro tra terra, cielo e paesaggi elettronici, guidato dal musicista Salvio Vassallo per un omaggio ideale al grande Marcello Colasurdo.
29 luglio ore 21:00
NAPOLI SERVA, NAPOLI PADRONA
Eugenio Bennato e la sua ‘musica battente’ omaggia la sua città, che ha sempre indirizzato le sue scelte musicali, lasciando intravedere i segni di un favoloso passato, dal Cinquecento delle villanelle portate dal popolo per le strade della città, al Settecento dell’Opera Buffa, al Novecento dei drammatici eventi della storia che a Napoli diventano musica e canzone. E’ un omaggio agli artisti fondamentali per il percorso del padre di Taranta Power: dal grande maestro di chitarra Eduardo Caliendo, al cantante poeta Roberto Murolo, al geniale Eduardo De Filippo, allo straordinario Roberto De Simone e alla sua intuizione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, alla voce folle e indimenticabile di Carlo D’Angiò. E così “Napoli serva Napoli padrona” diventa percorso per approdare ad un presente di vive collaborazioni artistiche. Ospiti straordinari di questo concerto l’algerino Mohamed Ezzaime El Alaoui (uno degli interpreti più famosi della sua generazione, voce e viola), Pietra Montecorvino con il suo inconfondibile timbro, scuro e brumoso e 'the king of percussion' Tony Esposito, con cui Bennato restituisce - dopo decenni- il sound di un duo storico. Per l’occasione composto da Bennato un brano dedicato a San Gennaro. Sul palco anche Ezio Lambiase (chitarra), Mujura (basso), Sonia Totaro (voce), Walter Vivarelli (batteria), solisti de Le voci del Sud, ensemble vocale e strumentale: Letizia D’Angelo soprano, Daniela Dentato mezzosoprano, Laura Cuomo contralto, Francesco Luongo tenore, Angelo Plaitano baritono, Edoardo Cartolano basso.
30 luglio ore 21:00
CANTA NAPOLI, per
PASSIONE
Il nostro scrittore più popolare, Maurizio de Giovanni, ci accompagna in un viaggio fatto di racconti, attraverso la storia della canzone napoletana. Mondo poetico che nei suoi romanzi ( in particolare quelli sul Commissario Ricciardi) riflettono il carattere dei personaggi e contribuiscono all'atmosfera delle storie. Lo scrittore - anche sceneggiatore, drammaturgo e autore televisivo- racconta Napoli a modo suo, con le voci dei musicisti e dei poeti che hanno reso grande e fatto cantare la lingua napoletana nel mondo. Il punto di partenza è proprio la celebre canzone composta nel 1934 da Ernesto Tagliaferri e Nicola Valente su versi di Libero Bovio. Da sempre I sentimenti degli autori diventano la radice poetica di molti capolavori. Sofferenze e gioie che passano per la chitarra pop rock di Carlo Fimiani il contrabbasso 'in jazz' di Marco de Tilla, la voce solare di Marianita Carfora e il sax dai mille colori di Marco Zurzolo.
31 luglio ore 21:00
LU SOLE, LI TURCHI, LA LUNA
Peppe Barra non si può racchiudere in un genere, in una definizione. Eclettico, virtuoso, camaleontico: interprete di una tradizione che si fa musica, parola, arte.
Barra, che quest'anno compie 80 anni, reinterpreta con degli ospiti di eccezione i classici della nostra storia musicale e teatrale: la cantautrice e cantastorie – come ama definirsi - Flo, il sound di un poeta come Enzo Gragnaniello, l’abilità teatrale della vulcanica Lalla Esposito.
I sarracini adorano lu sole… “E li turchi la luna”: nel verso di una delle villanelle più antiche e conosciute è racchiuso il senso di questo concerto che è un viaggio attraverso i monumenti della tradizione ma anche del Teatro in musica napoletano. E primo tra tutti quell'opera-simbolo che è “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone con il suo brano più rappresentativo, “La Canzone dei 7 mariti”, ovvero il canto della Matrigna. Quello stesso ruolo che Peppe Barra interpretò per primo nel 1976 a Spoleto e che da allora non ha mai più eseguito. Occasione speciale, quindi, questa al Faro, impreziosita da un duetto inedito con il funambolo Vinicio Capossela: sarà la prima volta insieme di questi due giganti per un omaggio potente e toccante a Roberto De Simone. E con la partecipazione straordinaria di Lina Sastri, la nostra ‘regina’ di teatro e musica.
1° agosto ore 21:00
MURMURIATA
Intreccio sonoro in tre movimenti: FicuFresche, La Niña, Raül Refree.
Murmurìata è un approdo musicale, una festa delle voci perdute, richiamo arcaico e incantatorio in tre movimenti che vedranno alternarsi e intrecciarsi, in un gioco continuo di scambi e rimandi, tre mondi musicali differenti, mutando scale e lingue.
FicuFresche, il duo che porta avanti una ricerca viva sul canto contadino e rituale raccogliendo e reinterpretando i canti di lavoro delle donne, lasciando che il tempo li trasformi senza spezzarne il filo.
La Niña, una delle voci più originali della nuova scena italiana. Targa Tenco 2025 al miglior album in dialetto, ibrida lingua partenopea, elettronica, poesia e strumenti della tradizione antica.
Ospite speciale il virtuosismo del catalano Raül Refree, il chitarrista e produttore di fama internazionale noto per la sua capacità di trasformare la tradizione in sperimentazione radicale. Intrecciando suoni acustici ed elettronici in composizioni visionarie, intime e collettive, si unirà idealmente il cante jondoandaluso di Federico Garcia Lorca e Manuel de Falla alla nostra tradizione popolare. Non solo.
2 agosto ore 06:00
SUONARE IL MARE
CONCERTO ALL’ALBA
E’ il mare a suonare per noi, all’alba di un tramonto alle falde del Vesuvio.
Un concerto/racconto diretto da un virtuoso del mandolino, Mauro Squillante con la Napoli Mandolin Orchestra e con la voce recitante di un nostro specialista: Lello Giulivo.
Special guest i solisti Dimitris Kotsiouros (Grecia), Ashti Abdo (Turchia). Elaborazioni musicali di Leonardo Lospalluti e Lorenzo Marino. Ci sono decine di strumenti che vengono usati sia nella musica popolare che in quella colta del mare nostrum: l’oud, il saz, il tsifteli, il bouzouki, il mandolino, il liuto cantabile, il calascione napoletano. Tutti hanno però un comune denominatore: la cassa di risonanza bombata e l’uso del plettro, da quello con le piume naturali fino a quello di tartaruga o di plastica usato oggi. Questi strumenti evocativi e delicati ci accompagneranno in un viaggio romantico attraverso le culture del mediterraneo, dopo un suggestivo inizio affidato alle note della celebre canzone I’ te vurria vasà, di Di Capua-Russo, che evoca proprio il momento del sorgere del sole. Per la prima volta visto dal Faro di Napoli e benedetto da San Gennaro.
dal 28 luglio
Lega Navale
Inaugurazione MOSTRA
“Radici Migranti”
di Raul Lo Russo
Esposizione di 13 quadri dell’artista nelle sale della Lega Navale.
Ultimo di sei fratelli, si avvicina alla pittura grazie a Gustavo, studente all’Accademia di Belle Arti di Napoli, e agli incontri con artisti come Armando de Stefano, Gianni Pisani, Carlo Alfano e Pietro Ricci. Cresce in Viale Elena (oggi Viale Gramsci), luogo di fervore artistico, e da giovane partecipa come comparsa parlante al film Bellezze in bicicletta (1951), suscitando entusiasmo tra amici e vicini.
Negli anni del dopoguerra emigra in Brasile, segnato dalla perdita familiare e dalla morte del fratello, esperienza che influenzerà profondamente la sua arte. A ispirarlo, i colori di Gauguin e la forza pittorica di Cézanne. Vive la musica brasiliana, conosce Vinicius de Moraes e il pittore Carlo Cannone.
Tornato in Italia, frequenta Sergio Fermariello e riflette sulla fragilità della natura: ne nasce la mostra La natura arma finale (Prato), con litografie dedicate a un cormorano imbevuto di petrolio durante la guerra del Golfo.
Altro tema centrale è la migrazione, esplorato dopo una visita a Ellis Island: nelle sue opere raffigura volti di pescatori, marinai di Riva Fiorita e la gente dei vicoli napoletani, simboli di un’umanità in viaggio e in attesa.