Disarmare Napoli: nasce il Comitato anticamorra per la legalità
Disarmare Napoli e risolvere le emergenze con la prevenzione. Questo l’obiettivo del Comitato anticamorra per la legalità, nato da un manifesto scritto dal giornalista Sandro Ruotolo con il medico Paolo Siani, fratello di Giancarlo.
L’iniziativa è stata illustrata nella sede della Fondazione Premio Napoli alla presenza, fra gli altri, di Maurizio de Giovanni, presidente di Campania legge-Fondazione Premio Napoli, Roberto Fico, già presidente della Camera, e con la partecipazione di numerose anime della città: operai e imprenditori, esponenti di associazioni e attivisti, cittadini e politici.
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«Chiamiamo a raccolta una città che si è stancata di lamentarsi – dice Ruotolo - anche perché l’emergenza è alta. Dei 26 comuni attualmente sciolti per mafia nel nostro Paese diversi sono quelli della città metropolitana di Napoli, San Giovanni a Teduccio è il quartiere dove si sequestrano più armi in tutta l’area. Ma il crimine si batte con il lavoro e con i diritti. Dove c'è camorra non ci sono diritti».
«La camorra – sottolinea de Giovanni, presidente di Campania legge-Fondazione Premio Napoli - è un sistema culturale, non ci interessa l’effettiva adesione ad un clan ma che un minore abbia un arma in mano e passi il sabato sera cercando di incrociare gli occhi di un coetaneo per fare una rissa. La nostra idea è chiamare le istituzioni al loro lavoro: non possiamo accettare che a Monza se per qualche giorno un ragazzo se non va a scuola viene richiamato dai vigili urbani e qui i ragazzi a Ponticelli siano ignoti all’anagrafe scolastica».
Siani ha ricordato qualche numero: «Ciò che non si fa è la prevenzione. Nel Nord si spendono per la spesa per l’infanzia oltre 100 milioni, qui al sud 18. A Bologna il 43% dei bambini ha diritto all’asilo nido, a Caivano il 2%. L’asilo nido è il primo presidio di legalità».
Gli appuntamenti del Comitato anticamorra per la legalità
Venerdì 17 novembre, ad Afragola, il sodalizio è accanto ai responsabili della masseria Ferraioli in una manifestazione contro la costruzione di una variante che passerebbe nel centro del bene; il 28 dicembre aderisce all’iniziativa “Diamo un calcio alla camorra” promossa dall’associazione “Figli in famiglia”, per la creazione di una scuola calcio a San Giovanni a Teduccio. Inoltre a gennaio il comitato organizza una kermesse culturale in un teatro cittadino, con la partecipazione di artisti e attivisti, per lanciare iniziative e progetti. E già dai prossimi giorni i responsabili incontrano le realtà dei territori per formulare nuove azioni di ripristino della legalità. È attiva una pagina Facebook, “Comitato anticamorra per la legalità - Disarmiamo Napoli”, che informa il pubblico su ogni azione promossa dal comitato.
Le adesioni al manifesto
Le adesioni al manifesto intanto crescono: in una manciata di giorni è stato sottoscritto da centinaia di persone e realtà tra cui rappresentanti del mondo del lavoro, dell’arte, della politica, della società civile e del mondo delle associazioni: dagli operai dell’ex Whirpool all’Unione industriali di Napoli, dall'associazione Maestri di strada Onlus alla Casa del popolo di Ponticelli, mentre il primo firmatario è il vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, poi Marisa Laurito, lo studioso Isaia Sales, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e di LegAmbiente, Mariano Di Palma, referente di Libera Campania, e la Rsu al completo della Fincantieri di Castellammare di Stabia, il deputato Roberto Speranza e Gaetano Quagliariello, presidente della fondazione Magna Carta, poi tanti artisti come Massimiliano e Gianfranco Gallo, Lello Esposito, Alex Daniele, Enzo Gragnaniello, Fausta Vetere e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Patrizio Trampetti, Dario Sansone, Marco Zurzolo, Jenna’ Romano, Eugenio Bennato e tanti, tanti altri nomi della città civile.