Lunedì, 29 Aprile 2024

Domenico Sepe: la statua di Maradona al Poggio se la porterò in tour

“Se un giorno deciderò di far uscire la statua di Maradona dalla mia bottega per portarla in tour, sicuramente Il Poggio sarà una delle tappe di questo viaggio”.

Così Domenico Sepe, l’artista che si è visto restituire dall’amministrazione comunale  di Napoli la sua opera dedicata al Pibe de Oro e donata alla città, risponde all’appello dei ragazzi del ristorante di Poggioreale dove sono tutti tifosi azzurri: “Accetteremmo volentieri il Maradona di Domenico Sepe. Qui sarebbe molto apprezzato sicuramente”. Nato sette anni fa da una operazione di riqualificazione urbana e sociale per iniziativa del gruppo di imprese sociali Gesco, Il Poggio impiega al suo interno giovani in condizioni di disagio.

“Questa proposta – sottolinea Sepe - mi rende felice e davveero orgoglioso. Sarei onorato di essere presente in un luogo così emblematico, in cui l’opera assumerebbe sicuramente una importante funzione sociale”.

La statua di Maradona donata alla città da Sepe viene restituita al mittente

La statua di Maradona realizzata dallo scultore era stata donata al Comune a un anno esatto dalla morte del campione argentino, il 25 novembre 2021, ed era stata posizionata per un giorno all’esterno dello stato di Fuorigrotta per poi tornare nello studio di Sepe, in attesa di una collocazione definitiva. Una inaugurazione emozionante alla quale erano presenti proprio tutti: non soltanto i rappresentanti istituzionali ma anche vecchie glorie azzurre, come Giordano e Bruscolotti, che portarono il Napoli allo scudetto. Ma soprattutto tanti tifosi, molti dei quali hanno vissuto in prima persona la leggenda mondiale del calcio.  

Una donazione restituita al mittente, però.  Con una delibera, nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale ha fatto sapere  di non poter accettare la donazione di Sepe perché il valore dell’opera sarebbe superiore alle possibilità di spesa del donante. E ha sottolineato che all’artista verrebbe garantita una visibilità che potrebbe risultare appetibile anche da altri artisti, ledendo così il rispetto del principio di imparzialità.

“La mia delusione – spiega Sepe – nasce innanzitutto dal fatto di aver appreso la notizia da un giornalista che mi ha contattato per avere un mio commento su questa vicenda. Vicenda di cui ero all’oscuro fino a quel momento. Si poteva risolvere contattando l’artista e condividendo quelli che erano i nodi burocratici. E poi fa davvero male leggere che la statua mi avrebbe regalato visibilità, mi avrebbe fatto pubblicità. È offensivo perché non sono l’ultimo arrivato”.

Il prossimo 9 marzo Sepe partirà per Vicenza dove sarà inaugurata una sua statua dedicata a un’altra stella del calcio, Paolo Rossi.

“Ci andrò – conclude l’artista – con mio figlio Angelo di 10 anni, tifoso del Napoli come me, che era presente anche all'inaugurazione della statua di Maradona poco più di un anno fa. Sono emozionato e onorato, ma resta la forte delusione per il rifiuto da parte della mia città di una donazione fatta con il cuore”.

LEGGI | I giovani del ristorante Il Poggio: Il Maradona di Domenico Sepe sarebbe molto apprezzato qui

Donatella Alonzi
Author: Donatella Alonzi
Giornalista professionista e videomaker. Animalista convinta, mamma di Lucia e di Bella, la sua buffa cagnolina.

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