I pitbull non sono giocattoli né mostri: vanno adottati con cautela
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“I pitbull non attaccano l’uomo, quando lo fanno è perché qualcosa è andato storto, a partire dalla cucciolata”. Lo spiega Paola Carbone, avvocato e attivista degli animali, specializzata nell’accudimento di quelli considerati feroci come pitbull e dobermann.
Lo shock, ovviamente,c'è, per quanto accaduto ad Acerra, dove un pitbull di casa ha sbranato una bambina di nove mesi mentre dormiva accanto al papà.
“I pitbull sono una razza meravigliosa ma, se non è gestita adeguatamente e non si adottano le dovute precauzioni, può diventare tra le più pericolose” spiega l’animalista, che in questi anni ha seguito e dato in adozione centinaia di pitbull in tutta Italia.
“Innanzitutto andrebbe cambiato il sistema di base, si dovrebbero vietare le cucciolate casalinghe dove i pitbull non sono controllati né selezionati in base al carattere e alla loro capacità di essere addestrati dall’uomo. Spesso nascono da accoppiamenti tra consanguinei e i cuccioli vengono tolti alle madri prima di due tre mesi, del tempo congruo, cioè, per sviluppare una personalità non aggressiva”.
Ma il pitbull è davvero così pericoloso? “In sé no. Anzi veniva usato per la pet therapy con l’uomo. Il comportamento aggressivo di solito è nei confronti degli altri animali, non degli esseri umani. Quando accadono avvenimenti come quello della povera bambina di Acerra, c’è da chiedersi cosa sia successo davvero: un cane che per nove mesi è stato accanto a una piccola che è cresciuta con lui, è davvero strano che l’aggredisca e la sbrani all’improvviso”.
Intanto, però, casi del genere accadono e attorno a questi cani cresce la diffidenza, se non la paura, della gente comune. Quali sono i consigli da dare a chi ha un pitbull o a chi ne incontra uno?
“C’è innanzitutto da dire che i pitbull oggi sono molto di moda, sono cani “fighi”, perché possenti. Ma non vanno acquistati in cucciolate casalinghe per pochi euro, bensì da allevatori esperti. Va poi consultato un addestratore che insegna al padrone come educarlo, come stargli vicino, come tenerlo in casa” spiega ancora Paola Carbone. “Bisogna creare un patentino che accompagni l’acquisto di questi cani e delle razze più pericolose, che, se non gestite in maniera adeguata, posso diventare pericolose”.
“Il mio consiglio, oltre a quello di rivolgersi ad allevatori seri e coscienziosi e di seguire un corso di addestramento, è anche quello di uscire sempre col cane al guinzaglio. Anche alle mie amiche che hanno cani di altre razze dico: portateli al guinzaglio, perché se incontrano un pitbull può essere pericoloso per il cane, non per il padrone”.
Intanto sono sempre di più i pitbull randagi che Paola Carbone, con due amiche volontarie come lei, recupera dalla strada, mette in canile a spese sue, fa visitare e vaccinare, e poi cerca di fare adottare.
“I pitbull vengono acquistati per 50-60 euro e poi, poiché sono complicati da seguire, vengono abbandonati. Ma non sono un giocattolo né dei mostri: vanno seguiti come tutti gli animali, con amore e dedizione, e non usati e gettati via”.