Venerdì, 15 Novembre 2024

Paolo Romano: “Ce ne fossero di Nicotera in Italia”

Eugenio Nicotera è un magistrato integerrimo, animato da ideali di giustizia e verità, ma anche un marito (finora) innamorato della sua bellissima moglie e un padre affettuoso, anche se non sempre presente per i suoi impegni di lavoro.

Ad interpretarlo in Un Posto Al Sole da 11 anni è l’attore Paolo Romano che, da quando veste i panni di Nicotera, si è appassionato alla materia di indagini e strategie investigative. L’artista, di origini torinesi, è sempre più spesso a Napoli per le riprese, vista la stagione molto vivace che vive in questo momento il suo personaggio, alle prese con un difficile equilibrio tra carriera e famiglia.

In questo momento, vediamo Nicotera alle prese con quella che dovrebbe essere una bella notizia per un magistrato: è riuscito a far arrestare un pericoloso clan ma questo gli è costato, come sempre, un po’ di scompensi con la sua vita privata.

Come per la maggior parte delle persone che fanno un lavoro importante, impegnativo, chirurghi, prefetti, poliziotti, per fare qualche esempio, non è facile conciliare vita lavorativa e privata, sicuramente non tutti i lavori sono uguali, alcuni richiedono un impegno mentale e fisico maggiore e maggiori responsabilità. Eugenio si barcamena come può e, spesso, mosso da ideali di giustizia superiori, può sembrare che trascuri la famiglia; in realtà è innamorato di questa donna bellissima e del figlio. E comunque, ce ne fossero di Nicotera nella vita reale!

Alcune volte, però, lui stesso è vittima di una doppia morale o potremmo dire, avvalorando la tesi di Viola, finisce per anteporre la carriera agli affetti, penso alla bugia, detta a fin di bene, della morte del padre di Clara.

Ma quella era una bugia bianca, faceva parte, come alcune volte fanno dire allo stesso Nicotera, delle strategie che devono essere adoperate, in questo settore, per proteggere i collaboratori e per direzionare le indagini: avviene anche nella vita reale, in cui i magistrati, per far uscire allo scoperto chi commette reati deve studiare e anticipare delle mosse, come in una partita a scacchi. L’importante è ottenere il risultato. Da quando interpreto questo personaggio, sono molto affascinato dalle indagini e da storie immense come quelle di magistrati della portata di Falcone e Borsellino.

Cosa succederà tra Eugenio e Viola? 

Stanno vivendo un momento molto difficile, come già era avvenuto in passato, tanto è che si lasciarono per un periodo. Diciamo, senza anticipare troppo, che Nicotera è in trincea su una doppia linea, professionale e privata, ma è un valoroso combattente, quindi lotterà per la sua causa.

È una bella responsabilità interpretare il ruolo di un magistrato, soprattutto pensando al fatto che Un Posto Al Sole lancia messaggi sociali. È una cosa che sente o crede faccia semplicemente parte del gioco?

Qualche giorno fa, il 19 luglio, nell’anniversario della strage di Via d’Amelio, ho visto uno speciale su Borsellino, lui è morto a 52 anni, ovvero la mia età attuale, ed è incredibile come sembrasse molto più anziano, aveva una saggezza, una profondità nello sguardo, una sensibilità, che si vedeva dagli occhi, le sue sofferenze si percepivano. Per quanto io possa calarmi in questo ruolo, non riuscirò mai a dare quel senso, persone come lui ce lo avevano dentro. Per quanto riguarda il rapporto con il mio personaggio, non commetto l’errore di lasciarmi trascinare, io sono una cosa diversa da lui.

A questo proposito, ci sono delle affinità con Eugenio?

Eugenio è il mio alter ego, siamo proprio agli antipodi, a partire dal look - io vesto in maniera molto informale, lui sempre in giacca e cravatta – per finire alla personalità. Ma sono contento che, finalmente, dopo quasi 11 anni nel cast, sono riuscito a confrontarmi con gli autori, ho parlato delle varie versioni di Nicotera e siamo convenuti sul fatto che, anche quando diamo messaggi molto forti, chi guarda non deve mai perdere la speranza.

Dopo tanti anni nel cast, quale è il bilancio che trae da questa esperienza?

Un bilancio assolutamente positivo, all’interno di Un Posto Al Sole non vorrei fare un altro personaggio, io sono innamorato di Nicotera, andrei avanti ad intrepretarlo ad oltranza. Quanto all’impegno che mi viene richiesto, è tale per cui riesco anche a conciliare con altro, come il teatro, il mio grande amore.

Ha altri progetti artistici in questo momento?

Vengo da una stagione teatrale molto intensa, ora sto valutando un paio di progetti, sempre di teatro, per la tv sono molto preso da Un Posto Al Sole. Poi vedremo a settembre, come si suol dire.

C’è un tema sociale che le sta particolarmente a cuore e vorrebbe portare in scena, oltre a quelli cui ha già dato voce in questi anni?

Tra le cose più attuali che mi vengono in mente, a parte la crisi economica, la guerra, la crisi di governo con le elezioni che ci aspettano in autunno, c’è il caldo terribile di questo periodo, conseguenza dell’emergenza climatica in cui ci troviamo ma che sembra non toccare nessuno. È evidente che è una priorità assoluta ma non ce ne è alcuna reale consapevolezza: continuiamo a stare con i condizionatori accesi 24 h su 24 e a comprare auto a combustione, per fare un esempio. Sarebbe bello affrontare questo argomento.

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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