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Siamo gocce dello stesso mare: a Torre Annunziata arriva il Premio Oplonti curato da Marisa Laurito

Arriva come un’onda benefica di rinascita e riscatto, la prima edizione del “Premio Oplonti - Siamo gocce dello stesso mare”. Un riconoscimento ideato e diretto da Marisa Laurito, realizzato con il Comune di Torre Annunziata, grazie ad un contributo della Regione Campania, per celebrare l'impegno di personalità che si sono distinte per la loro generosità, audacia e coraggio nella difesa dei diritti umani e del territorio.
L’iniziativa, che si rivolge a giornalisti, registi di teatro e cinema, attori, scrittori e rappresentanti della società civile, si inserisce, come gran finale, all'interno della manifestazione “Torre Annunziata, miti, leggende e futuro”. Un percorso che intreccia tradizione, solidarietà, cultura, e spettacolo, portando per la prima volta nella storica cittadina e nel sito archeologico di Oplontis, da agosto ad ottobre, una serie di eventi che contribuiranno a raccontarne la storia e l'identità.
Si parte il 5 agosto, con la “Rievocazione del ritrovamento de’ La Madonna della Neve” che si svolgerà dalle 18.30 nella Spiaggia antistante Lo Scoglio di Roviglano. Era il 1354, quando alcuni pescatori di Torre Annunziata, mentre navigavano vicino alla costa, recuperarono una cassa metallica impigliata nelle loro reti. Aprendola, trovarono un’icona in creta cotta greca, raffigurante la Madonna della Neve con un bambino. Da quel giorno, ogni anno, le paranze si avventurano in mare per ripercorrere quello stesso gesto che ha segnato la storia della loro comunità. Quest'edizione porterà con sé una novità di grande impatto, arricchendo ulteriormente la tradizione: cantanti in costumi d'epoca da pescatori entreranno in scena e, attraverso melodie dedicate al mare e alla pesca, renderanno memorabile e ancora più commovente il ritrovamento del quadro della Madonna Nera. La perfomance, per la regia e il coordinamento di Gennaro Monti, vedrà le esibizioni canore degli artisti Sonia De Rosa, Massimo Masiello , Vincenzo D'Ambrosio, Francesco Malapena e Antonello Guetta (mandolino), Davide De Rosa (chitarra), Vincenzo Astarita(attore) e lo stesso Monti.
Si continua il 26 settembre dalle ore 20 negli Scavi di Oplontis, che ospiteranno uno spettacolo unico nel suo genere, con letture e performance che daranno voce a “Storie di Donne e Madonne”, per la regia di Marisa Laurito, coinvolgendo il pubblico in un'esperienza immersiva. Nella splendida villa di Poppea, Fiorenza Calogero, Cristina Donadio, Teresa del Vecchio, Sabrina Efionayi, Flo e il coro polifonico Kore della Sirena, Marisa Laurito, Francesca Marino, Ida Palisi, Antonella Stefanucci, si esibiranno contemporaneamente, ciascuna in un luogo diverso all'interno degli scavi, portando “in scena” in un ciclo continuo, brani tratti da libri, articoli, monologhi teatrali e canzoni.
Il 22 ottobre la città si vestirà a festa per la celebrazione della Madonna della Neve, quando l’immagine venerata della Madonna, custodita nella Basilica di Santa Maria della Neve (detta anche Ave Gratia Plena), verrà portata in processione per le vie della città. Il percorso attraverserà il centro storico e le principali arterie, coinvolgendo l'intera comunità; con la partecipazione di migliaia di fedeli, autorità religiose e civili, associazioni e bande musicali.
Poi l’evento clou della manifestazione: il 23 ottobre alle ore 20 al Cineteatro Nexus - Maximall Pompei è in programma la cerimonia di premiazione del “Premio Oplonti”. Il riconoscimento sarà decretato da una giuria di esperti, composta da Corrado Cuccurullo, sindaco di Torre Annunziata, Ileana Del Bello, direttrice generale di Amnesty International Italia, Giuseppe Giulietti, coordinatore nazionale di Articolo21, già presidente FNSI, Paolo Siani, pediatra e consigliere della Fondazione Giancarlo Siani, Nino Daniele, ex assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e presidente ANPI (Napoli Centro) e Annella Prisco, scrittrice. Durante la serata ci sarà un doveroso ricordo per Giancarlo Siani a 40 anni dal suo assassinio ad opera della camorra.
Gran finale il 24 ottobre, con l’evento conclusivo e i fuochi pirotecnici.
“Ho voluto realizzare la prima edizione del premio Oplontis – ha dichiarato la direttrice artistica Marisa Laurito – per accendere una luce su tutte quelle persone, tra protagonisti del mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura, del giornalismo, della società civile, ma anche semplici cittadini, che con il loro coraggio e attraverso azioni fattive, hanno contribuito a migliorare la società, rappresentando un modello da seguire. Non a caso questo riconoscimento viene conferito in un luogo come Torre Annunziata, perché vuole essere la prima goccia per un futuro, che mi auguro diventi un mare di rinascita. Sono orgogliosa che abbia accettato di decretare i premiati, una giuria formata da autentici pilastri del mondo solidale e dell’antimafia in Italia. La manifestazione, in un territorio colmo di storia e tradizione, porterà momenti spettacolari che ne accentueranno le bellezze naturali. Come tra gli scavi della splendida villa di Poppea, dove nove donne straordinarie, coinvolgeranno il pubblico in un'esperienza immersiva.”
"Il Premio Oplonti è più di un semplice riconoscimento - sostiene il Sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo - Torre Annunziata è una città dalla lunga e positiva storia ed è animata da una forte ambizione di futuro. È tempo di valorizzare un immenso patrimonio immateriale con la forza della cultura, dell’identità e del senso di comunità. Siamo gocce dello stesso mare è la visione di una città che riscopre se stessa e si riapre con coraggio all’esterno. Con questo premio vogliamo promuovere un nuovo racconto della città: orgoglioso, plurale, autentico. Un racconto che coinvolga voci autorevoli, sensibilità diverse e che restituisca visibilità al meglio del nostro territorio."
“I riti cultuali celebrati all'interno di ‘Torre Annunziata, miti, leggende e futuro’ che vede il ‘Premio Oplonti" come gran finale- spiega Felice Casucci, assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania - rappresentano un desiderio universale, che supera le divisioni teologiche, ideologiche e politiche ed esprimono un desiderio di sacralità che possa entrare in relazione con noi e trasformare in meglio la nostra esistenza. È compito delle istituzioni favorire questa possibilità, per non confinare la società in un presente privo di ispirazione.”