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Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick.
Una grande perdita per Napoli e per la nostra cultura: questo significherebbe la chiusura dello storico cinema Metropolitan, aperto 70 anni fa a via Chiaia e diventato, nel tempo, luogo simbolo del quartiere e del salotto buono della città. A pensarla così sono attori, registi e addetti ai lavori, i cui appelli a salvare il multisala con sede a Palazzo Cellamare sono rimbalzati in questi giorni sui principali quotidiani locali.
Tra le voci che si sono fatte sentire, l’attore Patrizio Rispo: “Se chiudesse, sarebbe una tragedia, una grave perdita per la cultura della nostra città”. “Noi come cittadini o persone di cultura, non possiamo fare molto” è la riflessione del regista Marco Chiappetta, che invita il sindaco a mettere in atto azioni concrete per scongiurare la chiusura della sala di Chiaia.
Tra le ipotesi quella che potrebbe nascere un centro commerciale
È notizia di qualche giorno fa che Intesa San Paolo Imi, ovvero l’ente proprietario della struttura in cui risiede il cinema-teatro, stia cercando un nuovo affittuario.
Il Metropolitan, dunque, rischierebbe di chiudere i battenti, come è già successo ad altre sale storiche come il cinema Arcobaleno del Vomero o l’Empire sempre in zona Chiaia; l’Adriano di via Monteoliveto e prima ancora l’Agorà (che poi divenne a luci rosse), entrambe in pieno centro.
Questo volendoci limitare soltanto alle sale, ma il discorso si potrebbe estendere anche alle librerie e ad altri luoghi rappresentativi della città, che hanno piano piano ceduto il passo ad altre attività commerciali.
Non è ancora dato sapere cosa dovrebbe nascere al posto del cinema: tra le ipotesi, un centro commerciale o una sala bingo. Dal canto suo, il Comune si dice pronto a intervenire per scongiurare il rischio chiusura del multisala, impegnandosi a convocare un tavolo con i gestori e con la proprietà dei locali di via Chiaia.
Patrizio Rispo: “Ripensare al cinema come luogo di aggregazione”
Ma cosa ha significato il Metropolitan e cosa significherebbe soprattutto la sua chiusura?
Ecco come la pensa l’attore Patrizio Rispo: “La chiusura del multisala penalizzerebbe la zona del centro che ha già perso molti punti di riferimento, sarebbe l’ennesima perdita nel cuore di Napoli. Ai miei tempi, in centro esistevano 10 sale, oggi ce ne sono 8 in tutta la città. Ricordo che il Martos Metropolitan riusciva sempre a riempiere tutti i suoi 32000 posti”.
L’artista napoletano poi rilancia: “Bisognerebbe, oltre a salvaguardare le sale in affanno, anche ripensare il cinema come luogo di aggregazione, non più solo come spazio per la proiezione di film ma anche come cornice per promuovere un dibattito pubblico”.
Marco Chiappetta: “Vicenda che dimostra il disinteresse politico verso la cultura”
“Noi cittadini e addetti ai lavori facciamo la nostra parte ma ad intervenire deve essere la politica” sono invece le parole del regista napoletano Marco Chiappetta che, proprio al Metropolitan, ha esordito con il suo film “Santa Lucia” (con Renato Carpentieri).
“In questi casi – prosegue – è come se ci fossero poteri finanziari, economici e politici superiori, contro i quali uomini di cultura e semplici cittadini non possono nulla, se non fare rumore. La politica intervenga, è questa la sua responsabilità”.
Insomma, Chiappetta chiama in causa le istituzioni preposte a prendere decisioni su questa vicenda ma intende anche sensibilizzare sulla crisi di un intero comparto.
Lo lega al Metropolitan anche un ricordo personale: “Ho 31 anni, sono praticamente cresciuto tra quelle mura e pensare che questo posto potrebbe chiudere, probabilmente per fare spazio all’ennesimo ristorante o negozio di questo enorme parco giochi che è diventata Napoli, mi fa molto male”.
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