Anna e Anna, un albo illustrato che prende i piccoli lettori per mano
Sugli scaffali delle librerie sta per arrivare l’albo illustrato Anna e Anna, di Piero Schiavo, disponibile dal1° luglio 2022.
Il testo è accompagnato dalle illustrazioni di Angela Marchetti, particolarmente abile nel rappresentare i due piani di lettura della storia, quello realistico, in cui si muove la protagonista, e quello fantastico, in cui è l’ombra ad animarsi e a irrompere sulla scena.
È una narrazione priva di moralismi in cui bambine e bambini possono facilmente immedesimarsi e ricavare l’idea che spesso il nemico è dentro di noi e che le risposte non vanno cercate all’esterno.
Il libro:
Anna è una bambina come tante: ha i suoi amici, che tiene stretti vicino a sé, e i suoi nemici, da cui sta alla larga. Ha anche molta immaginazione. C’è una cosa però che le risulta molto difficile: stare con gli altri. A volte si sente inadeguata e ignorata, come se non esistesse.
Un giorno, una silhouette familiare le appare di fronte all’improvviso. È amichevole, vivace e molto simile a lei, ma anche sorprendentemente diversa. Vuole uscire fuori alla luce del sole, ama divertirsi con gli altri e rendersi d’aiuto. Anna è colpita da tutto quello che è in grado di fare e, un passo dopo l’altro, decide di seguire il suo esempio.
L’autore:
Piero Schiavo (Ancona, 1976) è docente di Filosofia a Roma e collabora con l’Università di Bologna. Ha scritto alcuni album illustrati per l’infanzia pubblicati in vari paesi, un breve romanzo sulla scuola (sui CPIA, che pochi sanno che cosa sono) e due sillogi poetiche. Alcune sue poesie hanno ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali in antologie e riviste del settore.
Dice Piero Schiavo: «Il tema dell’ombra mi ha sempre affascinato, da varie prospettive, ed è stato oggetto di ricerche e studi che ho condotto nel tempo. Lo spunto per scrivere Anna e Anna è stata una considerazione sul fatto che è l'ombra a dare spessore alle cose. Nell'arte figurativa (e nella realtà stessa) è grazie all'ombra che si ottiene l'effetto di profondità e di spessore delle immagini. L'idea è stata perciò di partire dal concetto di "profondità" e di svilupparlo nella sua altra connotazione più psicologica e caratteriale. Anna si sente inadeguata perché si sente insignificante, quasi invisibile, priva appunto di spessore. E chi, meglio della sua ombra, può mostrarle il vero spessore delle cose e delle persone?»