Sabato, 23 Novembre 2024

Che fine ha fatto Città della Scienza? Il libro di Diletta Capissi

Che fine ha fatto Città della Scienza? Non è un interrogativo ma è un incitamento a capire, a parlare di Città della Scienza, luogo e borgo dell'innovazione, centro di divulgazione scientifica e museale ma anche “fabbrica” di tante start up di successo, collocato nell’area tanto “disgraziata” di Bagnoli-Coroglio ma comunque entusiasmante per la sua posizione strategica e bellezza paesaggistica.

A porselo è la giornalista Diletta Capissi con il suo libro “Che fine ha fatto Città della Scienza. Un giallo napoletano o una metafora del Mezzogiorno?” (Guida edtitori), che porta la prefazione di Marco Demarco.

Il libro

Da Città della Scienza, e da Bagnoli, doveva partire la rigenerazione urbana, sociale ed economica di quella zona e invece la traiettoria di Città della Scienza, a partire dal terribile incendio del 2013, e fino al conflitto del 2017, che si è consumato all'interno di una struttura considerata fiore all’occhiello non solo del Mezzogiorno, pian piano sembra imboccare una parabola discendente.

I fondatori sono due visionari: Vittorio Silvestrini e Vincenzo Lipardi, il maestro e l’allievo, che, dopo 30 anni di attività comune e importanti progetti condivisi, si dividono sulla strategia da percorrere per il futuro di Città della Scienza. Perché si consuma quell’acceso e doloroso conflitto che li vede protagonisti sulla scena per tanti mesi? Nel libro si è cercato di ricostruire la vicenda, i fatti, i colpi di mano, anche attraverso interviste ad alcuni dei principali protagonisti. Piuttosto che fare un processo alle intenzioni si sono analizzate le dinamiche, come risultato delle interazioni tra i tanti attori coinvolti.

“Si è giocato con il fuoco – dirà nell’intervista l’illustre fisico Paolo Strolin – e nel 2017 si è incendiato l’ambiente umano di CdS”. Quali e di chi le responsabilità? È probabile che le Istituzioni pubbliche non abbiano ancora oggi percepito e considerato Città della Scienza come un Patrimonio, un Bene collettivo da valorizzare e preservare? Si tratta solo di un altro progetto incompiuto o è l’ennesima metafora del Mezzogiorno d’Italia?

Che fine ha fatto Città della Scienza Il libro di Diletta Capissi 1

L’autrice

Laureata in Sociologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, Diletta Capissi è una giornalista pubblicista, scrive su «Il Mattino» e diverse testate online, tra cui «OptiMagazine», sui temi dei giovani, del Mezzogiorno e delle start up innovative; scrive anche di cultura, di teatro e di associazionismo. Ha partecipato a numerose ricerche di carattere socio-economico e territoriale per conto di Enti, Università, Istituzioni locali e nazionali.

Collabora a progetti di comunicazione e alle iniziative del #JobDayDEMI del Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni dell’Università Federico II di Napoli. Collabora inoltre con Giffoni Innovation Hub all’elaborazione di progetti sui temi di cultura digitale. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Michele Tito di giornalismo nell’ambito del “Sele d’Oro Mezzogiorno” per la pubblicazione su «Il Mattino» di storie sugli Imprenditori del Sud. Ha curato ed è stata coautrice di alcune pubblicazioni sulla valorizzazione e la crescita del Mezzogiorno.

Author: Redazione

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