Homo Scrivens riporta in libreria Naso di cane
La sala Silvia Ruotolo della V Municipalità del Comune di Napoli (via Morghen, 84) ospiterà la prima presentazione di Naso di cane di Attilio Veraldi, mercoledì 30 novembre 2022, alle ore 18.00.
Interverranno lo scrittore Francesco Pinto; il giornalista Pier Luigi Razzano; Ciro Sabatino, direttore del Festival del Giallo Mysstery. Modererà l’editore Aldo Putigano. Saluto iniziale del consigliere comunale Margherita Siniscalchi. L’evento sarà realizzato in collaborazione con la libreria Iocisto.
Homo Scrivens riporta in libreria dopo quarant’anni il romanzo Naso di cane, una delle opere più celebri di Attilio Veraldi, considerato il miglior giallista italiano. Un’edizione che si arricchisce della prefazione di Luca Crovi, del saggio breve “Riscoprire Velardi” realizzato da Ciro Sabatino, direttore del Festival del Giallo MYSSTERY, e della quarta di copertina a cura di Roberto Saviano.
Il libro:
Ciro Mele, detto Naso di Cane, è uno spietato killer a cui il boss della camorra Achille Ammirato ha affidato il compito di uccidere un suo uomo. Naso di Cane, tuttavia, per una serie di circostanze, intuisce che l’incarico potrebbe essere una trappola mortale. Chi lo vuole morto?
Sullo sfondo della faida tra gli Ammirato e i rivali fratelli Palestra, per il controllo della droga, del racket delle pompe funebri e dell’intera città di Napoli, Ciro sfugge a un agguato e aiutato da Rosa, la prostituta di cui si è innamorato, prova a fare luce su chi lo vuole fare fuori. Intanto, il commissario Corrado Apicella è sulle sue tracce perché vuole mettere fine alla sanguinosa guerra tra camorristi.
Dal saggio di Ciro Sabatino:
Un soffio. Parlava così, piano. Dentro c’erano novecento chilometri di scelte, di abbandoni. Le manca Napoli. Mi manca il tempo. Bambagia. Ovatta. Su silenzi e lontananze. Su quell’inverno strano del 1998. A parlare di libri e delitti. Io all’ombra di Partenope, lui nella magione delle famiglie reali. Nel Principato di Monaco. A Montecarlo.
Gli ultimi giorni di Attilio Veraldi. Consumati lungo il filo d’un pugno di telefonate, con uno sconosciuto. Le va di essere il Presidente del Premio Napoli in Giallo? Rise. Attilio Veraldi. Il padre dei delitti di carta all’italiana. Il giallo a Napoli? Ma c’è? Sul serio? C’è chi scrive romanzi polizieschi a Napoli? E diventammo un po’ amici.
Lo chiamai per la prima volta in autunno. Sempre 1998. Sempre Napoli, e dall’altra parte, a novecento chilometri, Montecarlo. Non ricordo nemmeno chi mi diede il suo numero. Attilio Veraldi? Non vive più qui. È in Costa Azzurra. Da solo, forse. Perché questa città i grandi li dimentica veloce. Li cancella con una determinazione granitica, ferma, inderogabile. Quasi fosse una missione. Appiattire. Tenere tutto a livello del mare, quando diventa una bugia.
Lui lo sapeva. Lo aveva sempre saputo. Forse per questo anche la Napoli raccontata nella Mazzetta sembra più la Los Angeles di Chandler. Dice? E ancora una volta lo sentii ridere piano.