Volevo essere Madame Bovary, di Anilda Ibrahimi
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L’Aula Magna dell’Accademia delle Belle Arti (via Bellini, 36) ospiterà la presentazione di Volevo essere Madame Bovary, l’ultimo romanzo della scrittrice Anilda Ibrahimi, mercoledì 8 giugno 2022, alle ore 11.00.
In apertura ci saranno i saluti del Presidente Rosita Marchese e del Direttore Renato Lori, l’evento rientra nell’ambito del progetto “Frontiere Creative Lab”. Dialogherà con l’autrice Laura Valente.
Il libro:
Hera è nata in un Paese del socialismo reale dove la donna lavora almeno quanto l’uomo e la bellezza è una colpa, soprattutto per una ragazza ambiziosa come lei. Da piccola divorava i romanzi di Tolstoj e Balzac, in cui le eroine sono tutte fedifraghe e di solito fanno una brutta fine, ma anche tanti libri di propaganda secondo cui l’ideale femminile è sposarsi e lavorare in campagna. Hera è cresciuta in bilico tra il desiderio di diventare qualcuno e la consapevolezza di dover rigare dritto, tra la voglia di vestirsi alla moda sfidando le censure del regime e i rimproveri di nonna Asmà. Finché un giorno è partita per Roma.
In Italia all’inizio si è sentita smarrita. Insieme a Stefano però ha trovato il suo centro: è diventata un’artista, ha dei figli che ama, non ha più avuto paura di sembrare troppo. E allora cosa ci fa a Tirana con Skerd, uno con cui non ha nulla da condividere se non il corpo? E perché insieme a lui sente pulsare così forte l’eco della lingua madre? Hera non è più quella ragazzina che cercava il grande amore nel dramma e negli uomini autoritari, ma ogni cosa intorno a lei sembra volerla ricacciare di nuovo nel passato da cui è fuggita. Con la sua voce essenziale e un umorismo più tagliente che mai, Anilda Ibrahimi ha scritto un romanzo sulle insidie dell’appartenenza e della memoria, sui modelli femminili da incarnare e ribaltare, sull’importanza di rimanere fedeli a ciò che siamo diventati quando il tempo insiste per riportarci indietro.
L’autrice:
Anilda Ibrahimi è nata a Valona. Nel 1994 ha lasciato l’Albania, trasferendosi prima in Svizzera e poi, dal 1997, in Italia. Il suo primo romanzo “Rosso come una sposa” è uscito presso Einaudi nel 2008 e ha vinto i premi Edoardo Kihlgren - Città di Milano, Corrado Alvaro, Città di Penne, Giuseppe Antonio Arena. Per Einaudi ha pubblicato anche “L’amore e gli stracci del tempo” (2009), “Non c’è dolcezza” (2012) e “Il tuo nome è una promessa” (2017, Premio Rapallo Carige). I suoi romanzi sono tradotti in sei Paesi.
Informazioni:
- L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.