Tra musica e danza, gli appuntamenti al Trianon Viviani
Tre gli appuntamenti della settimana al Teatro Trianon Viviani di Napoli. Giovedì 13 aprile 202 3, alle 17, Pasquale Scialò aprirà il suo secondo ciclo di conferenze cantate “Città cantante 2”, trattando, anche con compiuti esempi musicali, il tema “Canto napoletano e salonmusik”.
Sabato 15 aprile alle 21, lo spettacolo di musica e danza “Neapolis mantra”, con l’étoile Emanuela Bianchini, il cantautore Enzo Gragnaniello e i performers della Mvula Sungani physical dance, diretti da Mvula Sungani. La settimana si chiuderà, domenica 16, alle 21, con il concerto “Ago, filo ‘e parole…” del trio femminile Kalìka.
Pasquale Scialò - Città cantante 2: l’arcipelago della canzone napoletana”
Dopo il successo, l’anno scorso, del primo ciclo di conferenze cantate, Pasquale Scialò ritorna al Trianon Viviani con una nuova serie di tre lezioni-concerto intitolata “Città cantante 2: l’arcipelago della canzone napoletana”.
Con un approccio interdisciplinare, il musicologo e compositore – autore della fondamentale Storia della canzone napoletana pubblicata in due volumi da Neri Pozza – farà una ricognizione parlata, cantata e suonata dal vivo, con proiezioni di documenti, filmati e immagini inedite, sull’evoluzione della canzone e le sue continue interferenze tra passato e presente nel costante dialogo tra matrici di diversa provenienza.
Gli incontri, della durata di poco più di un’ora, prevedono la partecipazione di esperti, musicisti e cantanti dediti con rigore allo studio e all’interpretazione delle diverse forme di questo repertorio.
Questo primo appuntamento, intitolato “Canto napoletano e salonmusik”, parte dai Passatempi musicali di Guglielmo Cottrau, la raccolta pubblicata nel 1824, che contiene Ariette e Duettini per camera inediti, Romanze francesi nuove, Canzoncine Napolitane e Siciliane, Variazioni pel canto, Piccoli Divertimenti per Pianoforte, Contradanze, Walz e Balli diversi.
Quest’opera costituisce una importante fonte musicale con canti «presi dalla bocca del popolo e aggiustati per canto e pianoforte», destinati al salotto borghese: Michelemmà, Cannetella, Canzona di lavandaja, Lo guarracino, pastorali natalizie, serenate e canti carnascialeschi.
Ruolo centrale per la conservazione e diffusione di tale repertorio viene svolto dal franco-napoletano Guglielmo Cottrau, musicista ed editore, e successivamente dal figlio Teodoro, giurista e compositore.
A questa prima conferenza cantata di Scialò, interverranno la musicologa Francesca Seller e i musicisti Romeo Barbaro (voce e tammorra), Nunzia De Falco (soprano), Franco Pareti (piano) e Antonio Siano (voce e chitarra).
“Neapolis mantra”, spettacolo di musica e danza con Emanuela Bianchini, Enzo Gragnaniello e i performers della Mspd – sabato 15 aprile, ore 21
“Neapolis mantra” è un’opera multidisciplinare di interazione e compenetrazione tra danza, musica live e parola, ideata dal regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani, che vede insieme sulla scena l’étoile Emanuela Bianchini, Enzo Gragnaniello e i performers della compagnia Mvula Sungani physical dance.
Questo spettacolo globale è ispirato alla cultura partenopea contemporanea ed è prodotto da Arealive, in collaborazione con Sorrento incontra, Mspd Studios, Asi Nazionale, Calandra Institute – City University of New York e Ilica Usa.
La creazione, ispirata dall’omonimo album inciso nel 1998 dal cantautore napoletano, e omaggio ai venti anni dalla pubblicazione della canzone Donna, interpretata dall’indimenticata Mia Martini, indaga la ricerca dell’essenziale, dove il corpo e la voce diventano ponte tra il reale e l’irreale e vogliono far entrare chi assiste in una dimensione onirica, tantrica: un viaggio nelle origini più vere e viscerali di Napoli, città che nelle sue più profonde contraddizioni ama i suoi figli, e come una madre li protegge e li custodisce gelosamente.
Un percorso emozionale che parte dall’intimo, e che entra in una narrazione astratta e visiva, nell’intento di evocare storie di donne, madri e figlie, di compagne amate, cercate, perdute, desiderate, donne fatte di terra, di aria, di emozioni, di aspettative e delusioni.
La regia, pensata per creare un’atmosfera essenziale, apparentemente scarna, vive di forti suggestioni visive all’interno dello spazio scenico, che muta continuamente al passo con le costruzioni fatte di corpi in perfetta armonia con i testi e la musica, sapientemente scolpiti da luci ed effetti visuali innovativi.
La physical dance, ideata da Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini – peculiarità della loro compagnia, che sta ricevendo prestigiosi riconoscimenti nel mondo – alternerà costruzioni coreografiche evocative a momenti più etnici e spirituali.
La colonna sonora sarà affidata ai grandi successi di Enzo Gragnaniello, eseguiti live in versione acustica, brani che l’autore ha scritto per se stesso e per grandi interpreti quali Roberto Murolo, Mia Martini, Andrea Bocelli, Dulce Pontes, Ornella Vanoni e Arisa, oltre ad alcuni pezzi tratti dal nuovo album, Lo chiamavano vient’ ‘e terra. I testi teatrali sono di Antonino Giammarino, le musiche originali di Enzo Gragnaniello sono arrangiate da Erasmo Petringa , con le coreografie di Mvula Sungani ed Emanuela Bianchini. Alla serata prenderanno parte anche l’attrice Federica Totaro e il primo ballerino Damiano Grifoni.
Kalìka in “Ago, filo ‘e parole…”, per il ciclo “Città cantante 2” – domenica 16 aprile, ore 21
Tre donne, tre voci e tre anime, che si sono incontrate e interpretano riarrangiamenti originali di brani editi, attinti dalle diverse esperienze musicali in gioco, e pezzi inediti. È il trio delle Kalìka, composto da Vania Di Matteo, Anna Rita di Pace e Giulia Olivieri. Il nome scelto significa «bocciolo» nella lingua hindi per evocare un fiore in potenza che poi manifesterà tutta la sua bellezza.
Le Kalìka sbocciano tre anni fa per caso da una fortuita collaborazione musicale, divenuta prima un progetto vocale a cappella, tutto al femminile, impreziositosi poi della collaborazione di un ensemble di musicisti, con la reinterpretazione intimistica in occasione di Donna di Gragnaniello, in occasione delle manifestazione dell’8 marzo: un testo forte, esplicito e di denuncia sociale, purtroppo ancora attuale, che racconta senza troppi giri di parole quante violenze le donne siano costrette a subire.
Il progetto musicale si è poi piano piano sviluppato, con un’intensa attività di ricerca, personale e di gruppo, partendo dalla musica partenopea e siciliana, fino a valicare confini geografici e culturali, recuperando il dolore struggente del fado portoghese o il ritmo lento, cadenzato e sensuale della canzone messicana degli anni ‘40. Il concerto “Ago, filo ‘e parole…”, che recupera il titolo dal primo lavoro discografico del gruppo, si costruisce attorno all’immagine archetipa di una Donna pensata come una moderna Penelope seduta dinanzi al telaio della sua anima che si racconta mentre, dedita a una pacifica industriosità, attende qualcuno o qualcosa. Ella intreccia così, con abilità e sapienza, parole e musica per raccontarsi e raccontare, allo stesso tempo, amori impossibili vissuti sotto i cieli d’Oriente, notti insonni trascorse nel pensiero costante dell’amato assente, intona melodie dedicate a Selene, dea bella e luminosa che amava l’oscurità avvolgendosi nel suo abbraccio. I ricordi, l’attesa, le suggestioni antiche e mistiche si mescolano per dare vita all’arte di cui la donna si fa artefice, consapevole e appassionata. Ella rinasce, quindi, dopo l’attesa paziente e incomincia a cantare se stessa, l’amore, la vita.
Con la direzione musicale di Gianluigi Capasso, sono accompagnate sul palco da Luigi Pelosi al contrabbasso e Francesco Varchetta alla batteria, con la partecipazione del percussionista Pasquale Benincasa e degli attori Diego Sommaripa e Livia Bertè. Ospiti della serata Luigi Esposito, Greg Rega e Fede ‘n Marlen. La produzione del concerto è di Suoni&Scene.