Al Teatro Cilea debutta Il viaggio del papà con Maurizio Casagrande
Debutto partenopeo di Maurizio Casagrande al Teatro Cilea di Napoli con “Il viaggio del papà”, di cui è interprete e regista. Lo spettacolo, che è in programma da giovedì 1 febbraio 2024 alle 21, è stato scritto dallo stesso Casagrande a quattro mani con Francesco Velonà e presentato da Italia Concerti.
In scena ci saranno Ania Cecilia, Michele Capone, Giovanni Iovino e la performer Arianna Pucci, con il disegno luci a cura di Saverio Toppi, la scenografia di Max Comune, i costumi di Mariarosaria Riccio.
La storia
Un padre e un figlio che non si conoscono affatto, provano un profondo fastidio l’uno nei confronti dell’altro, divisi da sempre dalle loro differenze.
Il padre avrebbe voluto un figlio che gli somigliasse, pragmatico, efficiente e spregiudicato, sempre alla ricerca del successo personale, esattamente come lui.
Invece gli è capitato un figlio sognatore, vacuo e incapace di realizzare qualunque cosa. Il figlio dal canto suo, avrebbe voluto un padre che non incarnasse rigidamente la figura genitoriale, senza pregiudizi nei suoi confronti, che avesse una visione più ampia e moderna del mondo.
Due realtà che non s’intendono provano a darsi una possibilità d’incontro, decidendo di fare un viaggio insieme, con la speranza che questa esperienza condivisa possa abbattere il muro che li divide.
Durante il loro viaggio accadrà un evento straordinario che li porterà a cambiare la loro visione del mondo.
«Ci tenevo molto - spiega Casagrande - a raccontare questa storia, perché credo sia molto importante vedere un uomo convinto di sapere tutto, crollare di fronte ai suoi peggiori incubi, fa sempre ridere, e far ridere è la mia missione principale. Se poi nel farlo, riesco ad accendere anche una piccola riflessione sono veramente felice. Ah, dimenticavo, ho scelto questo titolo perché, in fondo, il papà è il nostro primo eroe».
Come novelli Robinson Crusoe si ritroveranno naufraghi su un’isola sconosciuta, costretti a cooperare e aiutarsi a vicenda per sopravvivere.
Scopriranno che quell’isola non è come tutte le altre. È fatta di plastica e tutto quello che troveranno in quel luogo non è quello che sembra.
Questo li porterà ad un incontro con un essere sovrannaturale che, attraverso il linguaggio universale della musica, chiederà il loro aiuto per non morire.
«Lo spettacolo - continua Maurizio Casagrande - vuole essere innovativo con alla base un concetto importante: la cura dell’ambiente. Lo spettacolo non ha la presunzione di insegnare nulla a nessuno bensì mantiene intatta la voglia di divertire il pubblico. La messa in scena è una favola che affonda le radici nella realtà, come del resto tutte le favole. Il messaggio che vogliamo dare però lo facciamo con leggerezza, rivolgendoci al bambino che c’è in ognuno di noi, la parte più vitale dell’essere umano».