CAMUS 2020. Note di lavoro: melologo in tre quadri
Il progetto concepito da Rosario Diana CAMUS 2020. Note di lavoro è il terzo capitolo di una ricerca che vuole approfondire il tema filosofico del riconoscimento aprendosi ad una riflessione umanistica intrecciata ai linguaggi delle arti sceniche. Lo spettacolo sarà l’8 luglio 2022, alle ore 21.00, presso il Teatro Dumas – Institut Français di Napoli (via Francesco Crispi, 86).
Lo spettacolo:
Dopo il primo capitolo dedicato al “Paradiso perduto” di John Milton con l’attrice Valentina Acca e l’analisi delle “Diramazioni da Hegel” con l’attore-regista Lino Musella, la trilogia intitolata “Scene del riconoscimento” si compie con Andrea Renzi, performer del melologo in tre quadri in cui l’universo di Camus (morto drammaticamente in un incidente d’auto nel gennaio 1960 assieme al suo amico-editore Michel Gallimard) emerge in ogni suo fondamento.
La scelta dei tre autori-pensatori ha origine da un saggio di Fiorinda Li Vigni che introdurrà lo spettacolo.
Spiega l’autore del copione Rosario Diana: “Dietro ogni rivendicazione (politica, sindacale, esistenziale, individuale) è indispensabile che la controparte riconosca la sussistenza di un diritto. Una questione cruciale della nostra vita. L’assurdo, la morte, la saggezza, il concetto di rivolta, la giustizia, il nulla, il tempo, la felicità e l’assenza di Dio sono i cardini storico-intellettivi di Camus 2020 e questi macro-argomenti convivono in una esistenza che ti fa rincorrere la felicità facendo i conti con la sua inaggirabile finitezza, che ci spinge comunque a vivere pienamente, aprendoci alla solidarietà coi nostri simili nella pratica della rivolta contro le ingiustizie e nella rinuncia alle rivoluzioni che pretendono di instaurare in un lontano futuro il regno del bene sulla terra mentre nel presente sono foriere di morte e terrore”.
Racconta Renzi: “Il melologo stimola un atteggiamento rivolto all’ascolto e permette di sondare le proprie capacità di apertura mentale, tecnica e sensoriale. Lascia equilibrati margini di improvvisazione che possono creare empatia con il pubblico. Tra i temi affrontati da Camus sento quello dell’assurdo molto vicino. Lui lo avverte con la stessa urgenza del poeta-drammaturgo Samuel Beckett ma lo scrittore francese esplicita con forte senso morale il corpo a corpo con questa vertigine che l’assurdo rappresenta”.
Ribadisce la compositrice Rosalba Quindici: “In questo melologo la musica funge da personaggio che interagisce con il perché io non lavoro mai pensando alla partitura come semplice contrappunto sonoro alla voce dell’attore. Fondamentale è il lavoro di interpretazione del testo e il confronto con Andrea Renzi per creare cortocircuiti, risonanze di ciò che è declamato, lasciando alcuni momenti solistici in cui il pubblico si immerge nell’ascolto del suono dopo avere ascoltato la voce recitante. Da anni affianco alla scrittura di musica assoluta forme di sperimentazione ibrida che rientrano nel cosiddetto teatro musicale. Credo nella percezione musicale come esperienza sinestetica nella quale c’è parità fra l’elemento visivo e quello uditivo”.
Informazioni:
- Biglietto d’ingresso: 5,00 euro.
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- 081 3425603.