La zattera di Géricault inaugura la stagione del Teatro San Ferdinando di Napoli
È una produzione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò lo spettacolo che inaugura la Stagione del Teatro San Ferdinando di Napoli.
Si tratta dell’allestimento firmato da Piero Maccarinelli di La zattera di Géricault, testo di Carlo Longo pubblicato nel 2019, in prima nazionale giovedì 27 ottobre nella sala di Piazza Eduardo De Filippo, dove replicherà fino a domenica 6 novembre.
Nelle scene e le luci di Gianni Carluccio e i costumi di Zaira de Vincentiis recitano (in ordine di apparizione) Lorenzo Gleijeses nel ruolo di Théodore Géricault, Francesco Roccasecca in quello di Louis Alexis Jamar, Claudio Di Palma è Alexandre Corréard, Nello Mascia Jean Baptiste Caruel, Anna Ammirati Alexandrine Caruel.
Théodore Géricault, artista nato a Rouen nel 1791 morto a Parigi a soli 32 anni, dipinse La zattera della Medusa (olio su tela di dimensioni 491x716 cm) a seguito di un evento drammatico: durante un naufragio della nave Meduse, centoquarantasette persone furono abbandonate in mare su una zattera e solo quindici di loro rividero la terra dopo numerosi episodi di cannibalismo, disperazione, pazzia e annegamenti.
Nel 1819 il ventottenne Gérucault espone al Salon di Parigi il suo gigantesco dipinto. L’opera diventa subito uno scandalo politico per l’aperta accusa di inefficienza verso la monarchia appena restaurata. Il dipinto raffigura, infatti, i naufraghi abbandonati su di una zattera al largo delle coste del Senegal, dal vigliacco e incompetente comandante della nave, messo a capo della “Meduse” unicamente per la sua passata fedeltà alla monarchia.
“Quella Zattera – scrive nelle note il regista Piero Maccarinelli – non rappresenta solo la Francia alla deriva dopo la caduta di Bonaparte o la terribile agonia dei superstiti al naufragio della fregata Meduse, ma il naufragio della vita stessa dell’artista, in una storia d’amore proibita e disperata. Al Louvre di fronte alla Zattera della Medusa di Géricault c’è sempre una gran fila. Il naufragio della nave Meduse si deve all’imperizia del suo capitano. Uno dei superstiti pubblicò un resoconto della loro odissea denunciando inefficienze e incompetenze. Ne nacque un affaire politico tale da mettere in imbarazzo la monarchia francese appena risalita al trono dopo la disfatta napoleonica nel 1815. Tre anni impiegò Gericault a completare il quadro che quando venne esposto per la prima volta al pubblico al Salon di Parigi svelò misfatti e ipocrisie. Il re LOUIS XVII intuì che il naufragio dipinto non sarebbe certo stato quello di Géricault”.
“Il testo di Longo – continua il regista – segue il percorso dell’artista ma al contrario. Dall’esposizione dell’opera terminata si risale alla sua giovinezza, ai complicati rapporti con gli zii in un percorso esistenziale e artistico di grande fascino. Rabbia, delusione amorosa, indignazione civile e politica, totale incertezza del proprio destino ci accompagnano in questo percorso che per molti versi sfiora la contemporaneità quando la zattera si fa emblema delle navi dei migranti nel nostro mediterraneo. Ma fortissima è la centralità del percorso dell’artista fra amici e nemici complici e no. Un viaggio a rebours nella complessità della creazione artistica che si fa specchio deformante della società”.
Info: www. teatrodinapoli.it
Biglietteria: 081.5513396 | biglietteria@ teatrodinapoli.it
Teatro San Ferdinando | Napoli, Piazza Eduardo De Filippo 20