Napoli milionaria con Massimiliano Gallo: lunedì su Rai 1
Dopo “Natale in Casa Cupiello”, “Sabato, Domenica e Lunedì” e “Filumena Marturano” la collection De Filippo continua con “Napoli Milionaria!”, in onda lunedì 18 dicembre in prima serata su Rai 1.
Con Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera, e la regia di Luca Miniero, per una produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, la commedia più “contemporanea” dell’autore napoletano, con i suoi riferimenti alle aberrazioni delle guerre e al potere del denaro, è un nuovo capitolo dell’ambizioso progetto di trasposizione filmica dei capolavori teatrali di Eduardo De Filippo, grande protagonista del teatro italiano e internazionale, che impegna la Rai nel suo ruolo centrale di Servizio Pubblico, dedicato a custodire e rinnovare la memoria culturale del nostro Paese.
La storia immortale di Eduardo
“Napoli milionaria!” è il racconto attualissimo della potenza del denaro e della sua capacità di corrompere le anime. A viverla sulla propria pelle sono Gennaro, Amalia Jovine e i loro tre figli. Il primo, ex tranviere, è costretto a fare il finto morto per coprire i traffici della moglie, che si arrangia con la borsa nera in combutta con Errico Settebellizze. Cercano di sopravvivere alla miseria in cui è piombata la città nel suo ultimo anno di guerra. E poi arriva la pace, l’abbondanza delle merci americane, la fame dei napoletani e i soldi, tanti soldi. Catturato dai tedeschi in ritirata, Gennaro è ormai scomparso dalla vita della moglie che rimane abbagliata da tutta quella ricchezza a portata di mano. Quando poi inaspettatamente Gennaro ritorna, la sua famiglia si è dissolta e “perduta”.
Amalia è una donna ricca - in società con Settebellizze, che è innamorato di lei - e tratta con crudeltà spietata chi si rivolge a lei per acquistare beni di prima necessità. Amedeo, il figlio più grande, è diventato un ladro di pneumatici, mentre la figlia maggiore Maria Rosaria è incinta di un soldato americano che l’ha abbandonata. Sarà l’improvvisa malattia di Rituccia, la figlia più piccola, a costringere tutti a fare i conti con quello che sono diventati. Gennaro inizierà a ricostruire l’identità onesta della sua famiglia, facendo aprire gli occhi ad Amalia perché veda l’inferno in cui è precipitata. Sarà un percorso lungo e incerto perché, come ha ripetuto inascoltato Gennaro dal giorno del suo ritorno, la guerra non è ancora finita. Prima “ha da passà ‘a nuttata”.
Le note del regista: “Lezione attualissima”
Parlare di “Napoli Milionaria!” significa entrare nel cuore del lavoro di Eduardo. Portata in scena subito dopo la guerra al teatro San Carlo di Napoli, questa commedia mostra il coraggio e la grandezza del suo autore che sbatte in faccia a una città ferita le conseguenze morali del conflitto. Un vicolo diventa il luogo dove Eduardo combatte contro tutte le guerre, ma anche contro l’arricchimento senza pudore, l’avidità, la perdita di umanità. Il Teatro di Eduardo diventa civile e la sua lezione diventa attualissima oggi
Parlare della nostra proposta può sembrare presuntuoso. Ma dobbiamo farlo. La nostra sceneggiatura (firmata da Massimo Gaudioso, Filippo Gili) fa una crasi fra il film dello stesso Eduardo e la commedia teatrale, raccontando la vita di un basso e del suo vicolo, nel nostro caso ambientato a Forcella. Il lavoro scenografico per riportare Napoli agli anni ‘40 è stato sicuramente uno degli aspetti più complessi della preparazione. Con Giada Esposito, la scenografa, abbiamo cercato il luogo meno contaminato per ambientare i dolori della famiglia Jovine. La scelta è caduta su Vico Scassacocchi di Forcella, per i suoi palazzi, per i suoi bassi, ma anche per la disponibilità della gente. Una zona di Napoli che sta vivendo un riscatto costante e luminoso dopo anni di buio. “Napoli Milionaria!” diventa nel nostro film una Napoli di sempre, ambientata nel ‘40 ma con un finale che riporta le atmosfere al contemporaneo. Dopo il celebre “ha da passà ‘a nuttata”, ecco un drone salire dal vicolo del ‘40 alla metropoli di oggi con i grattacieli in vista e, in colonna sonora, “Gesù Gesù” di Pino Daniele.