Di arbitri ciechi e capitani coraggiosi
Innanzitutto, bentornati. Con un po’ di ritardo riprendiamo Barsport, e devo dire con uno spirito molto diverso, diametralmente opposto rispetto a quello che ci animava nel finale della stagione precedente.
L’ultima partita commentata l’anno scorso è stata, infatti, neanche a farlo apposta, Napoli-Lecce, e il pezzo iniziava così: “Non ricordo mai un anno in cui io abbia atteso con un tale senso di liberazione la fine di un campionato”. Direi che lo stato d’animo con cui abbiamo affrontato di nuovo il Lecce in casa è decisamente cambiato.
Da capolista. Di nuovo. Da capolista che vince tanto, è piuttosto bella, non sempre convince, ma anche da questo si vede come deve andare il campionato: come in tutte le cose ci vuole anche un po’ di fortuna, e finora ci è stata accanto anche nelle prestazioni meno brillanti. Che non è il caso di ieri: partita non delle migliori, con un Lecce con il sangue agli occhi e il coltello fra i denti, ma neanche da buttare. Iniziata con Kvara e Politano in panchina – immagino da preservare per la partita con il Milan martedì sera – un Lukaku che non è al massimo, il Napoli parte piano per i primi venti minuti e poi accelera, anche grazie a un cazziatone formato famiglia di Conte e un capitano in una forma strepitosa. De Lorenzo segna un primo gol, poi annullato, e quello decisivo poi nel secondo tempo, poco dopo l’ingresso di Politano e Kvara e Raspadori quasi tutti insieme, a dire che quando è troppo è troppo che noi vogliamo quei tre punti, corpo di mille balene! (non so se Conte lo abbia detto sul serio, ma certo la faccia è quella).
Lukaku non è ancora al massimo, ma secondo me c’è da aspettare ancora poco. È bravissimo, è forte, è belga, che ultimamente per noi è come essere argentino o quasi: ci renderà felici.
De Lorenzo segna come un pazzo in nazionale e in campionato, è il migliore in campo, trascina la squadra, sembra quello di due anni fa, ringiovanito, motivato: non so cosa gli abbia detto Conte, ma va bene così. È tornato il capitano del Coso.
Finisce quindi con uno stretto uno a zero con palpitazioni ma sarebbe potuta finire con un punteggio ben diverso se ci fosse stato un arbitro dotato del bene della vista. Si sarebbe accorto, infatti di un rigore nettissimo. Il fallo di Banda in area ai danni Matteo Politano è chiaro e visibile a tutti, una volta preso il pallone di testa in area è stato letteralmente abbattuto dalla veemenza del calciatore del Lecce: visibile a tutti tranne che a lui.
E martedì c’è il Milan, che dicono sarebbe svantaggiato dal rinvio della sfida di oggi contro il Bologna (il Dallara è allagato), perché così Hernandez e Rejnders sconteranno la squalifica martedì contro il Napoli. Poverini... Ma il Milan si sarà ben riposato, saltando un turno, e noi no. Peraltro cosa volevano giocare, a pallanuoto?
Lo posso dire che facciamo di nuovo paura? Forse sì, ma per ora diciamocelo fra noi, zitto zitto, ssshhhh...
Foto: Carlo Hermann