Il vero Napoli!
Ecco, ora vi riconosco. Non se ne poteva più: finalmente dopo mesi e mesi di tribolazioni, ecco il vero Napoli!
Cos’era quella difesa solida, quel centrocampo fluido e imprevedibile, quell’attacco feroce e preciso? Cos’era quella squadra che vince e convince, eh? Tutte quelle magie che ci hanno fatto diventare campioni d’Italia con un mese di anticipo, ma che siamo matti? Cosa vi siete messi in testa, guardate, io non lo so!
Ieri finalmente ho visto un cambiamento e mi sono detta: Oh, questo è il vero Napoli! Una difesa sgangherata, un centrocampo con i giocatori contati che se uno si rompe siamo nella cacca, un attacco imprevedibile nel senso che non sai mai se stanno dormendo o no. Noi tifosi del Napoli, vedete, a una squadra invincibile evidentemente non siamo abituati, noi foraggiamo da decenni schiere di epatologi e queste cose nelle alte sfere lo sanno: e per non farci avere lo shock, dopo qualche mese di assestamento, ecco che ci ritroviamo, dopo un calcio mercato attento, a una squadra senza capo né coda, ma vincente, com’è nelle nostre corde. Napoli è una città barocca e insanguinata, non è avvezza alla letizia di qualcosa che fila liscio così, senza tormenti. Siamo fatti così, ci piace il tuosseco, che ci vuoi fare!
Il mercato del Napoli è stato, infatti, molto simile al mio giro per i saldi: ho bisogno di un paio di stivali con il tacco basso e delle scarpe da ginnastica e torno a casa felice con tre maglioni e un cappotto. Ho ancora bisogno di un paio di stivali con il tacco basso e delle scarpe da ginnastica, ma chi se ne frega, insomma, questi maglioni sono bellissimi, e il cappotto non ne parliamo proprio!
Zielinski ha deciso di andarsene all’Inter a giugno, ma già da ora per dispetto è fuori rosa, come se centrocampisti ne avessimo a pacchi da sei, non è bellissimo tutto ciò? Vuol dire che se si rompe un centrocampista contro il Barcellona ne abbiamo due, Mazzarri che si deve inventare? Non predispone con la giusta bile a vedere la partita contro il Verona, che rischiamo di perdere fino all’ottantacinquesimo su per giù? Non è giovevole alla salute fisica e mentale questa tensione costante? Cosa sono quelle mollezze orientali, quegli allori, quella rilassatezza! Frivolezze, ecco cosa sono!
Noi siamo nati per soffrire, mi pare evidente: soffrire e vincere, però, perché comunque, alla fine, abbiamo una difesa sgangherata, certamente, un centrocampo con i giocatori contati che se uno si rompe siamo nella cacca, lo abbiamo detto, un attacco imprevedibile nel senso che non sai mai se stanno dormendo o no: ma abbiamo anche quel fottutissimo genio di Khvicha Kvaratskhelia. Che a tutto trova un senso, perché i geni questo fanno: le cose al posto giusto e al momento giusto.
Foto: Carlo Hermann