Emeroteca Tucci: l’impegno per salvarla
Di Sergio D’Angelo
È un gioiello nascosto alla città l’Emeroteca Tucci, che sopravvive grazie all’impegno del suo presidente Salvatore Maffei, decano dei giornalisti napoletani impegnato a combattere - a 94 anni – per salvare un patrimonio inestimabile. L’Emeroteca, infatti, possiede 350 mila volumi di quotidiani e riviste italiani e stranieri dal 1600 a oggi, e nella sezione dedicata alla biblioteca conta cinquantaduemila libri dal 1400 a oggi, che ricercatori e storici (soprattutto americani, tedeschi, giapponesi e francesi) consultano per i loro studi.
Possiede libri sul Futurismo e in particolare di Marinetti – uno anche in Cecoslovacco – con sue dediche autografe, o tomi rarissimi ed esclusivi sulla Rivoluzione francese o sull’Architettura, tra i quali un Vignola in un’edizione veneziana del Mozo Scolari del 1648, unica copia al mondo.
E tra i periodici, ricordiamo che con l’ultimo acquisto di centrotrenta raccolte di rarissimi periodici emiliani dell’Ottocento e del Novecento l’Emeroteca ha superato i diecimila titoli di giornali e riviste italiani e stranieri posseduti. Insomma una collezione strabiliante custodita nelle sale del Palazzo delle Poste di Napoli che è in grave difficoltà per mancanza di fondi e di personale. Ma come fare per salvarla? È quello che ci siamo chiesti quando siamo tornati a visitarla, dopo qualche tempo che mancavamo, e a cercare di immaginarci insieme con Salvatore Maffei qualche soluzione possibile.
Innanzitutto l’Emeroteca è ancora uno spazio aperto alla città. Ha bisogno di risorse per personale aggiuntivo e per poter offrire maggiori servizi, come la possibilità di organizzare visite guidate e convegni.
Poi può essere rilanciata grazie alle opportunità offerte dal Pnrr per le risorse culturali del nostro territorio. Con Gesco ci impegniamo da subito affinché questo sia possibile.