Non mi basta vedere lo sventolio dei tricolori
Non mi basta fermare la legge che spacca l’Italia. Non mi basta per la semplice ragione che l’Italia è nata spaccata come frutto di una conquista militare e di un accordo fra le parti peggiori del Paese che si apprestava a nascere.
Non mi interessa quindi cancellare soltanto l’autonomia differenziata, mi interessa qualsiasi discorso non si fermi al livello ideologico dell’Italia unita e si metta sul serio al servizio di un riequilibrio.
Mi hanno raccontato di una ragazza che ha un problema alla spalla e sta provando a prenotare una visita da un ortopedico e alcuni esami specialistici col servizio sanitario nazionale. Non trova niente prima dell’autunno inoltrato per la visita e niente addirittura prima del 2025 per gli esami. È accettabile? Restare così ci sta bene perché tanto l’Italia è unita? L’Italia è unita davvero solo se questa ragazza, o chiunque altro nato sotto Roma, gode delle stesse opportunità e degli stessi servizi di chi vive nelle regioni più ricche del paese che sono tutte al Nord.
Non voglio che il mio scritto sia letto come polemica nei confronti delle prime contromosse che si stanno mettendo in campo contro la scellerata legge che la Lega ha imposto e il resto della maggioranza di destra ha accettato. L’autonomia va cancellata, ma poi se le opposizioni vogliono davvero trovare dei punti comuni sulle disuguaglianze, non possono chiudere gli occhi di fronte alla disuguaglianza più grande che esiste in questo Paese: quella territoriale. Se ne parla troppo poco, io credo che dobbiamo parlarne noi.