Alieni in calze a rete: strepitoso “The Rocky Horror Show” al Bellini
Essere diversi è come essere degli extraterrestri. Ieri come oggi, in un mondo dove il concetto di normalità è molto relativo eppure universalmente riconosciuto secondo lo standard occidentale di bianco, etero, medio borghese, continua ad affascinare il pubblico il Richard O’Brien’s Rocky Horror Show, che a Napoli riempie il teatro più “cool” della città, dove la trasgressione è di casa: il Bellini. Mezzo secolo fa il mondo queer non faceva parte di un’orribile sigla – LGBTQ+ - ma si era nel pieno della rivoluzione sessuale e dell’amore libero, lo stesso che rivendica dal palco del teatro napoletano lo straordinario cast dello spettacolo: tutto britannico e tutto in inglese.
Non serve capire la lingua, per apprezzare l’ipertrofia scintillante di personaggi e scenografie, in una full immersion negli anni ’70 che ha la semplificazione narrativa dei musical, l’assoluta bravura dei cantanti ballerini diretti da Christopher Luscombe e il ritmo del rock puro che coinvolge tutto il teatro, con musiche eseguite dal vivo e successi sempreverdi come “Sweet Transvestite”, “Damn it Janet” e “Time Warp”. La storia è quella della versione originale del The Rocky Horror: una coppia di fidanzatini che ricorda molto da vicino Sandy e Danny di Grease (lei uguale a Olivia Newton John, lui la versione da secchione di John Travolta) si ritrova in una notte tempestosa a chiedere aiuto e un telefono in una specie di castello di Dracula, con il maggiordomo gobbo e l’anfitrione travestito che sta a metà tra una drag queen e un vampiro. I due non hanno neanche il tempo di orientarsi che precipitano nelle grinfie del loro ospite Frank (uno straordinario Stephen Webb) narcisista e manipolatore, che si rivela essere prima una specie di scienziato pazzo che crea l’uomo-Tarzan-feticcio Rocky e poi un alieno in sosta temporanea sulla Terra, costantemente in preda a una fame sessuale onnivora.
The Rocky Horror è una parodia glam rock, che mescola generi, storie e stili, con Frank-N-Furter proveniente dal pianeta Transessuale, dalla galassia Transylvania (siamo tra gli ufo, Frankstein, Dracula e tanto altro) che è l’icona perfetta di una sessualità senza tabù. E se cinquant’anni fa rappresentava il cambiamento di un’epoca, oggi è la rottura di ogni stereotipo con un messaggio di inclusività sempre attuale. Al Bellini gli spettacoli sono quasi tutti sold out e il pubblico è di ogni età, non solo quello “travestito” da personaggi dello show, con lustrini e calze a rete, o gloriosamente transgender, ma anche demodé, attempato, forse affezionato all’idea che solo a teatro ci si possa concedere il lusso di essere se stessi e di divertirsi. «Don’t dream it, be it/Non sognarlo, fallo», canta Frank. E su questo siamo tutti d’accordo.
Ed è forse questo il fil rouge tra il café chantant di Dalia Frediani trent’anni fa nel teatro di Via Conte di Ruvo, le Dignità Autonome di prostituzione e spettacoli come The Rocky Horror: quello che il teatro sia uno spazio libero e ci si possa (pure) divertire.
Teatro Bellini di Napoli
Dal 14 al 19 novembre
Rocky Horror Show
di Richard O’Brien
presentato da Alveare Produzioni
in collaborazione con Trafalgar Theatre Productions
con
Stephen Webb Frank
Haley Flaherty Janet
Richard Meek Brad
Ben Westhead Rocky
Suzie McAdam Magenta
Kristian Lavercombe Riff Raff
Darcy Finden Columbia
Joe Allen Eddie/Dr Scott
Reece Budin, Fionan O’Carroll, Stefania Du Toit, Beth Woodcock fantasmi
narratore Alex Morgan
ballerini Ryan Carter Wilson, Tyla Nurden
regia Christopher Luscombe
Orari spettacoli: feriali h. 20:45, venerdì e sabato h. 18:00 e h. 21:00, domenica h. 18:00