Mercoledì, 11 Dicembre 2024

Saldi estivi, chiari e sicuri: qualche consiglio per gli acquisti a prezzi scontati

Sessanta giorni di shopping a prezzi scontati per provare ad acquistare quel capo di abbigliamento tanto desiderato o prendere al volo un’occasione davvero imperdibile. Ci siamo quasi: giovedì 6 luglio 2023 anche in Campania si parte con i saldi estivi.

E prendono il via con una novità importante per i consumatori. Da sabato 1 luglio 2023 sono infatti in vigore le nuove misure sugli sconti di fine stagione previste dal decreto legislativo, approvato lo scorso 7 marzo, che attua nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161.

A ricordarlo è il Codacons, che spiega come le nuove disposizioni abbiano modificato la normativa sugli sconti, imponendo regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite sui siti di e-commerce, prevedendo inoltre sanzioni più pesanti in caso di pratiche commerciali scorrette. In particolare, i riflettori sono puntati sugli “sconti farlocchi”: la pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi.

La nuova normativa prevede  l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti. Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni che precedono l’avvio dei saldi. I commercianti che non si atterranno a tale nuova regola, vanno incontro ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro.

Come evitare le fregature: i consigli utili di Codacons

1 Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile (esempio: perché il prodotto è finito) si ha diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno a disposizione due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2 Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce venduta sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Attenzione a quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si riempiono all’improvviso dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3. Nei giorni che precedono i saldi sarebbe opportuno andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnando il prezzo. È possibile così verificare l’effettività dello sconto praticato Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma è bene confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

4 Avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio eviterà di essere meno influenzabili dal negoziante e di evitare di tornare a casa pieni di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si ha bisogno. È importante valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche).

5. Diffidare degli sconti superiori al 50% perché spesso nascondono merce non proprio nuova.

6 Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7 Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile e deve esserci l’indicazione del prezzo praticato negli ultimi 30 giorni prima dell’avvio dei saldi. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce.

8 Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9 Il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10 Se si pensa di avere preso una fregatura ci si può rivolgere al Codacons, oppure chiamare i vigili urbani.

Donatella Alonzi
Author: Donatella Alonzi
Giornalista professionista e videomaker. Animalista convinta, mamma di Lucia e di Bella, la sua buffa cagnolina.

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