Life for Gaza, concerto di pace per sostenere gli aiuti umanitari
Napoli antifascista, Napoli antirazzista. Napoli medaglia d’oro della Resistenza. Napoli, oggi, contro la sanguinaria guerra in Palestina. È da Napoli – epicentro del Sud Italia – che si alza coraggiosa la voce multipla di musicisti, cantanti, attrici, attori, letterati, intellettuali per dire subito “Stop alle armi che uccidono i palestinesi. Cessate il fuoco. Stop al genocidio che Israele sta compiendo a Gaza e nelle terre di Palestina”.
Il Vesuvio raccoglie e espande la volontà di artisti e scrittori italiani e sceglie la data di domenica 25 febbraio per organizzare il primo concerto-evento nazionale contro il conflitto che sta avvenendo in Palestina. Un’iniziativa promossa e organizzata dalla Comunità palestinese della Campania e da Assopace Palestina per sostenere la causa del popolo di Gaza e raccogliere fondi da destinare a Medici Senza Frontiere e al Medical Relief che opera negli ambulatori dei territori occupati dalle azioni di guerra. Il comitato di garanti per la campagna raccolta fondi è composto da Mario Martone, Laura Morante, Lino Musella, Alex Zanotelli, Luigi de Magistris, Nicola Quatrano, Francesco Romanetti.
La musica che ha un valore nei secoli è sempre stata contro la guerra e lo diventa anche questa volta nell’appuntamento in calendario al Palapartenope di Napoli. Dalle 19 una serie di musicisti e interpreti, autrici, fotoreporter, lettori e disegnatori saliranno sul palco a rotazione per intonare brani di lotta, poesie antiche, stralci di romanzi, pagine di letteratura attraverso cui si vuole affermare e ribadire l’urgenza e la necessità imprescindibile di interrompere immediatamente i bombardamenti e gli agguati contro il popolo palestinese. Tra i primi ad aderire con estrema sensibilità, già pronti a salire sul palco, figurano Laura Morante, Fiorella Mannoia, ‘E Zezi, Enzo Avitabile, Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello, Daniele Sepe con Capitan Capitone e i fratelli della costa, Dario Sansone, La Maschera, Valeria Parrella, Franco Ricciardi, Giovanni Block, Marzouk Mejri, Lino Musella, Ciccio Merolla, Pietro Santangelo, Suonno D’Ajere, Sandro Joyeux, Francesco Forni, Nicola Caso, Eduardo Castaldo, Helen Tesfazghi con Afroblue, Alorem, Alessandro Rak, Maurizio Capone, Lino Cannavacciuolo. Poi, Fanfara Station, Elisabetta Serio e Vauro, Ars Nova, Valerio Iovine, Osanna, Mimmo Lucano, Maurizio De Giovanni, Patrizio Rispo, Antonella Stefanucci, Francesco Di Leva. Aderiscono anche Marisa Laurito e Ferzan Özpetek, Piero Pelù, Saverio Costanzo, Moni Ovadia e Sabina Guzzanti. E poi i fumettisti e illustratori italiani e internazionali che hanno dato vita alla collettiva Falastin Hurra per la Palestina Libera.
È urgente fermare il genocidio a Gaza.
Ogni giorno muoiono quasi trecento persone, quasi tutte civili.
Muore oggi a Gaza una persona ogni cinque o sei minuti: un terzo sono bambini, un terzo sono donne. Muoiono gli anziani. Oltre un milione e seicentomila persone, l’80% della popolazione di Gaza, ha dovuto lasciare casa e vaga affamata in un fazzoletto di terra di 80 chilometri quadrati in cerca di un riparo dai bombardamenti. La sanità è al collasso. 180mila donne partoriranno senza anestesia. Gli interventi chirurgici e le numerose amputazioni non hanno assistenza farmacologica.
È urgente fermare la colonizzazione e l’occupazione dei territori palestinesi con la conseguente uccisione di civili e le numerose detenzioni amministrative arbitrarie esercitate da Israele.
Nella sola Cisgiordania dal 1° gennaio al 7 ottobre 2023 hanno perso la vita 205 civili per mano dei coloni o dell’esercito di occupazione (Msf), di cui 44 bambini. Un bambino ucciso ogni settimana (fonte: Save the Children).
Israele detiene oltre duemila cittadini palestinesi senza un capo di accusa e un relativo processo; i detenuti sono sottoposti a brutali pestaggi e umiliazioni, come l’obbligo a rimanere a testa bassa, a inginocchiarsi a terra durante la conta e a cantare canzoni israeliane nazionaliste (fonte: Amnesty International). La popolazione di Gaza non è libera di lasciare la propria città e di farne ritorno; l’approvvigionamento di beni di prima necessità è soggetta all’autorizzazione israeliana così come il controllo della risorsa marina.
È urgente fermare l’apartheid contro i cittadini palestinesi e riconoscere loro i diritti civili e una piena cittadinanza, sia per gli arabi-israeliani che per i palestinesi dei territori occupati da Israele. È indispensabile un istantaneo cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la sospensione di tutte le operazioni militari in Cisgiordania. È urgente ripristinare la libertà per tutti gli ostaggi, sia israeliani che palestinesi. È urgente dare una soluzione positiva alla causa palestinese. È necessaria la mobilitazione di tutta la società civile italiana, occidentale e mondiale affinché vengano riconosciuti e applicati i diritti fondamentali per la popolazione palestinese e venga riconosciuto il diritto dei palestinesi di vivere in pace e sicurezza nelle loro terre. Nel loro Stato.