Ordinario, Straordinario, Eroico, ad Arkeda si fa il punto sull’accessibilità
Focus sui servizi – o per meglio dire sulla loro assenza – ad ARKEDA il Salone Italiano dell’Architettura, Edilizia, Design e Arredo, l’unico Expo di architettura, edilizia, design ed arredo a Napoli e nel Centro del Mediterraneo, giunto quest’anno alla decima edizione,ospitato alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 1 al 3 dicembre 2023, con il patrocinato dall’Ordine degli Architetti P.P.C.di Napoli e provincia e dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli.
Nell’ambito della maniferstazion e si è infatti tenuto l’incontro intitolato “Ordinario, Straordinario, Eroico” ideato dalle architette Ersilia Russo e Maria D’Elia, componenti della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Napoli e provincia, con il comitato scientifico composto dall’arch. Fabio Testa ricercatore visivo ed Angelo Paino foto/video maker.
In una città come la nostra, sviluppatasi da decenni in maniera estensiva e densa, è stata annullata la riconoscibilità dei luoghi. “Assenti i servizi minimi per i cittadini, fortemente deficitarie le opere di manutenzione degli spazi collettivi. La disorganica conurbazione ha generato dunque un patchwork di quartieri intorno ai centri storici, che risultano oggi lontani dal configurarsi metropoli – dichiara l’architetta Ersilia Russo – Le nostre città non forniscono ai “cives” i servizi ordinari che dovrebbero essere alla base di una fruizione in sicurezza ed accessibilità, di presenza di spazi di aggregazione diffusi, di tutte le tipologie di servizi”.
Dal confronto ospitato nello spazio Teatro delle Idee e a cui hanno partecipato, insieme ad Ersilia Russo e Maria D’Elia, la coordinatrice di commissione Pari Opportunità Antonella Iovino, il direttore di Arkeda Roberto Cappelli e l’architetta Maria Rosaria Rocco – è emerso il ruolo dei tecnici, fondamentale insieme a quello degli amministratori per ristabilire un carattere di ordinarietà e di benessere in un tessuto urbano che rappresenti un diritto e non spazi da conquistare senza soluzione di continuità. L’accessibilità si crea là dove il territorio non subisce l’oltraggio di rifiuti e di concessioni in luoghi dove spesso il contesto non è tenuto in considerazione.
In merito all’accessibilità è stato prezioso l’intervento del campione paraolimpico cat S3 Vincenzo Boni, che, nonostante gli eccezionali risultati e vittorie ottenuti pur senza i requisiti corporei ordinari, ha ribadito la necessità di una svolta concreta affinché le città siano accessibili a tutti .