Giornata mondiale del rifugiato, le iniziative a Napoli
Il 20 giugno si festeggia la Giornata Mondiale del Rifugiato, istituita il 4 dicembre 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del cinquantennale della Convenzione di Ginevra che, nel 1951, ha definito la condizione di rifugiato.
Lo status di rifugiato viene concesso a chi rischia la persecuzione per motivi sessuali, religiosi o etnici nel proprio Paese d'origine.
Anche Napoli celebra questa giornata con una serie di attività interculturali presso il Real Albergo dei Poveri rivolta a cittadini e cittadine di ogni età e nazionalità, a partire dalle 10 del mattino.
Il programma della giornata
Presso la Sala Conferenze, incontro pubblico (ore 11-13) “Agire l’Accoglienza”.
Modera Luca Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli.
Intervengono Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli; Gaetano Cupello, vicario della Prefettura di Napoli; Emanuela Ferrante, assessore allo Sport e alle Pari opportunità del Comune di Napoli; Massimo Cilenti, presidente Commissione Politiche Sociali del Comune di Napoli; Savary Ravendra Jeganesan, consigliere aggiunto del Comune di Napoli; Adele del Guercio, Università L’Orientale; Francesco Dandolo, Università Federico II, Comunità di Sant’Egidio; Fatima Mahdiyar, studentessa Università Federico II; Andrea De Bonis, UNHCR; Fatou Diako, consulta degli immigrati del Comune di Napoli; Paolo Lattanzio, Tavolo di Lavoro per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Napoli; Piero Attanasio, responsabile Ricerca e Sviluppo e relazioni istituzionali AIE; Mounir Atchpari, SAI Napoli-Medihospes; Giulio Riccio, SAI Napoli-L.e.s.s. Onlus; Mariano Anniciello, SAI Napoli-Arci Mediterraneo.
Al Centro Sportivo KodoKan (ore 10-13), in programma un torneo di calcio interculturale e attività ludico-motorie per bambini a cura di Arci Mediterraneo e Kodokan Sport Napoli Premiazione con Giuseppe Marmo, presidente kodokan, Patrizio Oliva, campione olimpico di boxe e Carminia Botta, giocatrice della Squadra Napoli Serie A Femminile ore 14,00 Cortile Pranzo multietnico a cura di L.e.s.s e cooperativa Tobilì.
Cortile (ore 14.30-17), lettura di fiabe dal mondo in lingua a cura di Associazione Italiana Editori e Associazione degli Studenti e Diaspora Africana Percorsi interculturali: batik, sartoria sociale, hennè, collage a cura delle associazioni della Consulta degli Immigrati Laboratori e giochi per bambini e ragazzi a cura di Teniamoci per mano onlus Punto informativo e attività a cura dei partner dello Spazio comune Mostra fotografica Progetto S.I.A.M.O-Studiare italiano per adulti migranti Musica e danza dall’Ucraina con il gruppo "Vinochok" Programma Radio Shamal con Dylan di Chiara.
Cortile (ore 17,30-19,30), concerto a cura di Medihospes Raggae Roots con Ablo-max e Concrete jungle, Afrobeat con la guest-star Bapcy- la reussite. Ore 19,30, capoeira con il gruppo Capoeira Jatobà, ore 19,45. Atrio percussioni: Bateria Pegaonda.
Richieste di protezione, l’Italia è terza con 40 mila esiti positivi
Nel 2022 i Paesi dell'Ue hanno concesso permessi di protezione a 384.245 richiedenti asilo, con un aumento del 40% rispetto al 2021, secondo i dati Eurostat.
È la Germania il paese europeo che ha rilasciato il maggior numero di permessi di protezione, pari a 160 mila, il 41% del totale dell'Ue; l’Italia è terza con 40 mila esiti positivi (il 10% del totale Ue), preceduta dalla Francia (50mila, 13%) e seguita dalla Spagna (36mila, 9%). Insieme, questi quattro Paesi hanno accolto il 73% delle richieste di protezione a livello europeo.
Tra le tipologie di esito in Italia ha sempre prevalso la protezione umanitaria fino al 2018 - in alcuni anni i due terzi degli esiti positivi - e, dopo il calo del 2019 (dovuto a restrizioni introdotte a livello normativo poi in parte superate nel 2020), essa, sotto forma di protezione speciale, è tornata ad avere un peso assai rilevante rappresentando nel 2022 il 55% degli esiti positivi.
Sul totale delle decisioni positive, lo status di rifugiato – il più alto riconoscimento di protezione - nel nostro Paese invece ha sempre registrato incidenze minori, 20% in media nei 10 anni considerati (21% nel 2022), mentre in Ue lo status di rifugiato è mediamente riconosciuto al 50% dei richiedenti a cui viene concessa una protezione (il 44% nel 2022).
Ciò è dovuto in gran parte alla nazionalità dei richiedenti asilo che registrano tassi di riconoscimento molto differenti: bangladesi, pakistani, egiziani, tunisini e nigeriani, sebbene numericamente molto importanti nel nostro Paese tra i richiedenti asilo, ottengono esiti positivi alla domanda di protezione (qualsiasi tipo di protezione) inferiori rispetto a nazionalità numericamente più numerose in altri Paesi Ue, come i siriani, gli afghani, colombiani e venezuelani
Richieste di asilo in Italia: nel primo trimestre 2023 sono aumentate del 72% rispetto ai primi tre mesi del 2022. I primi tre mesi del 2023 segnalano una crescita della domanda di protezione da parte di cittadini di paesi terzi: in Italia tra gennaio e marzo hanno presentato richiesta di asilo oltre 31mila persone, il 72% in più rispetto al primo trimestre del 2022. Le cittadinanze prevalenti tra i richiedenti asilo sono principalmente quelle del Bangladesh (18% del totale), del Pakistan (16%) e dell’Egitto (15).