Domenica, 17 Novembre 2024

Venti anni dell’uragano Marina: intervista a Nina Soldano

Una donna dalle mille personalità: gelida calcolatrice ossessionata dal potere ma anche affettuosa madre e nonna, imprenditrice arrivista e senza scrupoli ma anche amorevole figlia accanto al padre anziano e malato. Ne vedremo (ancora) di tutti i colori con Marina Giordano, interpretata dall’attrice toscana - ma napoletana di adozione - Nina Soldano, che a dicembre spegne la sua ventesima candelina di presenza sulla torta di Un Posto Al Sole.

Ora la ritroviamo incatenata a un letto, fatta letteralmente prigioniera dal suo ex Fabrizio Rosati (Giorgio Borghetti), che nell’ultima puntata si vede addirittura con in mano un martello: “Una citazione voluta dagli autori per richiamarsi al film di successo ‘Misery non deve morire’, in cui, a parti invertite, era lui, scrittore di successo ad essere stato rapito e vessato da lei”. Ma è davvero una novità questa la svolta “horror”?

In realtà, il personaggio di Marina si presta bene a queste evoluzioni, a lei sono state affidate sempre storie molto forti. Basta parlare pochi minuti con Nina Soldano, per ricordarsene…

Ancora una volta Marina è in mezzo a un uragano, ma possibile non trovi pace? 

È lei ad essere un uragano! Il mio personaggio si presta bene a queste storie: sono venti anni che Marina emoziona e soprattutto lascia il pubblico con il fiato sospeso. Ci ha abituato a colpi di scena, non dimentichiamo che in passato ha vissuto momenti molto particolari tra sdoppiamento di personalità, problemi con l’alcol, spostamenti di cadavere, roulette russa con Roberto Ferri puntandosi la pistola alla tempia, solo per fare degli esempi della lunga carriera di “uragano Marina”.

Ci sembra di assistere in questo momento a scene uscite dalla penna del miglior giallista, con Marina prigioniera di quest’uomo psicopatico. Del resto ci aveva anticipato “qualcosa” Giorgio Borghetti qualche settimana fa. 

In effetti, la citazione degli autori non è casuale: ormai si intuisce bene in queste ultime puntate, il riferimento è al film cult “Misery non deve morire”, ovviamente molto romanzato e riadattato alla nostra storia, con Marina legata al letto da Fabrizio, che adesso sta tirando fuori la sua anima nera. Non posso svelare il finale ma già si intuisce che questa donna ne passerà di tutti i colori…

È davvero questo quello che vuole il pubblico secondo lei?

Secondo me sì, il pubblico è curioso, vuole sapere come andrà a finire, del resto è abituato a scene così forti dopo 20 anni di Marina e Roberto, ma non solo. Perché vi ricordo che non solo loro hanno vissuto momenti al limite dell’horror. Pensiamo ad Angela che si ritrova dentro una bara, alle violenze subite da lei e da Viola, alla stessa Viola che si imbottisce di psicofarmaci, insomma di aspetti macabri e drammatici non sono mancati in questi 26 anni. Questo è il bello di Un Posto Al Sole, quello di spaziare dalla commedia al dramma, dal giallo all’horror, inchiodando il pubblico con temi sempre molto attuali.

Venti anni delluragano Marina intervista a Nina Soldano 1

Nel corso del tempo cosa ha dato al suo personaggio e cosa ha preso? 

Marina è una donna multi-sfaccettata, una imprenditrice senza scrupoli ma capace, quando vuole, di tirare fuori il suo lato emotivo. Io l’ho presa per mano venti anni fa e abbiamo camminato insieme fino ad oggi. A volte mi fa anche arrabbiare, quando è molto pungente con gli uomini, io avrei fatto altro al posto suo in molte occasioni; ma è anche vero che da questo suo volere tutto a tutti i costi, molte di noi potrebbero imparare tanto! 

Un bilancio di questi 20 anni? 

Avevo 39 anni quando sono arrivata a Napoli, città che mi ha subito accolto e adottato, in quest’isola felice, come io chiamo la squadra di Un Posto Al Sole, perché è una cosa molto rara nel nostro ambiente. Questo posto mi ha dato tanto in termini di crescita attoriale, come io ho dato a Un Posto Al Sole, è stato un abbraccio totale.  Sono contenta, soddisfatta, i copioni che mi hanno affidato mi hanno portato a capire i miei limiti, io ho sempre amato questo lavoro, sono un animale da set, come mi dicono spesso, amo le sfide, come quando è entrato in scena il padre di Marina ed io ho dovuto completamente cambiare registro. In quel caso, il mio “tsunami” si è ammorbidito, come succede quando mi fanno fare la nonna, un ruolo che mi diverte tanto, perché viene fuori il mio essere mamma chioccia anche se non ho figli.

Amicizie nate sul set? 

Ho di mio un buon carattere e mi adeguo in base a chi ho davanti, io lavoro bene con tutti, ovviamente con alcuni entri più in sintonia: è anche vero che ho avuto al mio fianco signori attori, come Riccardo Polizzy Carbonelli, Luca Ward, Giorgio Borghetti, ma anche Caterina Vertova, con cui abbiamo condiviso molto.

Gli anni per lei sembrano non passare. Quale è il segreto della sua bellezza?

Ho quasi 60 anni, faccio una vita sana, ho anche avuto la fortuna di ereditare geni buoni da mia madre ma la svolta c’è stata quando ho smesso di fumare, è stato un vero toccasana.

Altri progetti artistici? 

La mia storia è molto centrale in questo momento e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi, quindi mi basta Un Posto Al Sole! Consideri che con le riprese siamo già a metà gennaio, posso solo anticipare che a questa storia, ne seguirà un’altra ancora più forte! 

C’è un argomento sociale (ancora) che vorrebbe portare in scena?

Dopo la camorra, il traffico di rifiuti tossici, l’adozione, il bullismo, i giochi pericolosi in rete, abbiamo davvero affrontato qualunque cosa. Diciamo che mi affido all’estro degli autori, che non sbagliano mai, il mio non è un personaggio che certamente non può raccontare il quotidiano perché non è mai stato così: Marina richiede effetti speciali!

Maria Nocerino
Author: Maria Nocerino
Sociologa e giornalista professionista, è specializzata nel giornalismo sociale. Ha collaborato con l’agenzia di stampa Redattore Sociale e con il quotidiano Roma per le pagine della Cronaca. Collabora con la rivista Comunicare Il Sociale.

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