IABO 20th. Mostra Antologica 2003/2023
Al PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, è stata inaugurata IABO 20th. Mostra Antologica 2003/2023, promossa da DADART e dalla Fondazione Silvia Ruotolo onlus, a cura di Annalisa Ferraro, in collaborazione con INWARD, che sarà aperta al pubblico fino al 9 marzo 2023.
La mostra nasce dal desiderio e dall’esigenza di IABO di raccogliere all’interno di un unico spazio espositivo la storia dei suoi ultimi 20 anni di attività, operando una sintesi complessa, in grado di mettere in luce, in modo chiaro ed esaustivo, ricerche, tappe salienti e traguardi che hanno segnato il suo percorso artistico, senza tralasciare, invece evocandole, quelle esperienze che, prima del 2003 e nel corso degli anni successivi, hanno contribuito a rafforzare la sua potenza espressiva e le sue doti comunicative.
IABO 20th è una mostra monumentale, non solo per l’imponenza e l’importanza del luogo che la ospita, ma per il coraggio che l’artista ha dimostrato nell’ideare, sviluppare e portare a compimento un progetto espositivo ambizioso, senza il timore di utilizzare le parole giuste, “mostra antologica”, e di sperimentare all’interno di un palazzo storico, di osare in un contesto istituzionale, di invadere lo spazio per trasformarlo “in verticale e in orizzontale”.
- Antologica, aggettivo sempre meno utilizzato nel panorama artistico contemporaneo, che spaventa per il suo carattere celebrativo, ha convinto invece IABO proprio per la forza che possiede, per la sua capacità intrinseca di bloccare in un’istantanea un suo periodo storico preciso di sperimentazione e produzione, termine scelto dall’artista per celebrare non tanto gli anni trascorsi ma le esperienze compiute, la consapevolezza acquisita, la solidità di una ricerca che negli anni si è confermata coerente e riconoscibile.
- In verticale e in orizzontale perché uscire dalla tela è stata per IABO una necessità, un gesto spontaneo che trova origine nei suoi esordi da writer, quando giovanissimo si muoveva tra figure e opere già note del panorama urban, nelle esperienze street, nei suoi lavori di nuovo muralismo. Un percorso, quello dell’arte urbana, che non ha mai abbandonato e che, al contrario, nel corso degli anni, ha fatto in modo che si trasformasse, che continuasse a rispondere alle sue esigenze comunicative e, proprio come il resto della sua produzione, che fosse sempre in grado di raccontare la sua identità in costante evoluzione.Per questo quasi tutte le opere installate non hanno un limite spaziale definito ma invece godono della libertà di trasbordare oltre i confini della tela e di proseguire la loro narrazione nello spazio, sulla parete, sulla pavimentazione, nell’ambiente circostante.
Ogni sala espositiva diventa una sfida, la ricerca di un equilibrio tra colori, lavori di piccole, medie e grandi dimensioni, elementi installativi, scritte, linee, segni che gravitano attorno alle opere, arricchendole e completandole. Non decorazioni accessorie, ma componenti diventate imprescindibili per IABO, che d’ora in avanti faranno parte delle opere d’arte, muovendosi con esse qualunque sia la loro nuova destinazione.