Locus Solus/Solis: la mostra di Marco Bagnoli a Capri
Si intitola “Locus Solus/Solis” ed è la mostra di Marco Bagnoli, a cura di Marina Guida, che potrà essere visitata nella Certosa di San Giacomo fino al 7 giugno 2024.
Il progetto è organizzato dalla Galleria torinese Giorgio Persano, da Studio Trisorio e dall’Atelier Marco Bagnoli, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e con il patrocinio della Città di Capri.
Il percorso espositivo
Un percorso espositivo in cui ogni installazione è posta in dialogo con l'architettura creando un'esperienza immersiva.
Tramite l'immagine della mongolfiera che si innalza verso il cielo, la mostra evoca il fuoco come cardine simbolico, pensato non solo come elemento distruttivo, ma soprattutto come motore di elevazione e trasformazione, elemento spirituale della consapevolezza e della conoscenza e via di accesso per una nuova dimensione percettiva. Elemento alchemico per eccellenza, il fuoco, che riscalda, arde, distrugge, ma al tempo stesso purifica, sospinge verso l’alto della dimensione celeste, trasmuta.
Il doppio titolo rimanda ad una duplice interpretazione: Locus Solus è ispirato all’omonimo romanzo di Raymond Russel, nella triplice accezione di “luogo solitario”, “luogo singolare” o “luogo unico”, Solis si riferisce invece ad un luogo di ricerca interiore e di illuminazione spirituale.
Attraverso opere simboliche e suggestive che si fondono armoniosamente con l’essenza mistica del contesto architettonico, Marco Bagnoli propone allo spettatore un percorso che riporta alla mente la memoria della Grotta Oscura, oramai andata perduta, sulla quale fu edificata la Certosa di Capri, concepita fin dall’origine come luogo emblematico dell’introspezione e del raccoglimento interiore.
L’artista
Marco Bagnoli è uno dei più significativi esponenti delle tendenze artistiche che si sono imposte in Italia alla fine degli anni Settanta. Dopo una formazione in ambito scientifico, l’artista sviluppa una ricerca che intenzionalmente si riallaccia al Rinascimento italiano, a una tradizione culturale nell’ambito della quale la filosofia e la scienza sono parte integrante del lavoro. Partecipa alla Biennale di Venezia (1982, 1986, 1997) e alla Documenta di Kassel (1982, 1992), sperimentando complesse installazioni che coinvolgono l’ambiente con il concorso di molteplici mezzi espressivi, dal disegno alla pittura, dalla stampa alla scultura. Nel corso degli anni, alimentandosi con continui studi e viaggi, nelle sue opere ha attinto suggestioni dalla cultura islamica, alla poesia mistica del persiano Rumi, dal Sufismo, dalle dottrine dell’Induismo e del Tao, dalla filosofia Pitagorica. Nel 1995 espone con una sua personale al museo Luigi Pecci di Prato. Da ricordare l’altare realizzato tra il ’94 e il ’95 nella chiesa di S. Miniato al Monte a Firenze per volere dei Padri Benedettini. Nel ’96 ha realizzato una installazione per la mostra “Accumulazioni 2” ideata da Rudi Fuchs nella sede di Zerynthia a Paliano. Nel 2017 apre a Montelupo Fiorentino l’Atelier Marco Bagnoli, uno spazio multifunzionale, che l’artista concepisce nel suo insieme come un’opera d’arte totale.
Orari Tutti i giorni dalle 10 alle 16. Lunedì chiuso