Black Parthenope. Il Monaciello diventa un serial killer da horror movie
Nelle profodità sotterranee silenziose e umide di una città senza nome, un'anima inquieta si aggira fra dedali di cunicoli, cercando vendetta per un destino infausto, pronta a soffocare nel sangue qualsiasi tentativo di conquista del suo regno oscuro.
Se la città è Napoli, quell'anima non può che essere 'O Monaciello e il dedalo di gallerie non possono che comporre la Napoli sotterranea. Ma si tratta davvero di un'anima inquieta o chi ne veste i panni è più che mai umano?
La tradizione partnopea si unisce ad un linguaggio universale, capace di parlare a tutti, in “Black Parthenope”, il film di Alessandro Giglio con Giovanni Esposito, Gianluca Di Gennaro, Jenna Thiam, Marta Gastini, Maziar Firouzi e Nicola Nocella, prodotto da Silvana Leonardi per la Wam e Nicola Grispello per la Volcano Pictures che distribuisce il film in associazione con Think Mgmt.
Fra horror alla “vecchia maniera” - l'omaggio di Giglio al padre della suspense Alfred Hitchcock è lampante, soprattutto nelle scene di apertura - e thriller con variegature noir, il film – che ha già ricevuto vivi consensi all'Ischia Film Festival e alle Giornate Professionali del Cinema di Sorrento, approda nelle sale italiane il 2 giugno, mentre si prepara a varcare i confini per una distribuzione internazionale.
“La tradizione napoletana è ovunque, eppure non viene resa esplicita fino alla fine – racconta il regista – il film è stato interamente girato in lingua inglese, sono stati bravissimi gli attori a colorare i dialoghi con i diversi accenti e inflessioni dialettali. La mia intenzione era quella di attribuire a figure simboliche napoletane come 'O Munaciello,quest'anima infantile tormentata che vaga fra le case antiche e le profondità sotterranee, una nuova visione. Volevo raccontare la Napoli della tradizione in modo che potesse parlare a tutti”.
“Fare questo film è stato maledettamente faticoso – esordisce il protagonista Giovanni Esposito, che si spoglia dei panni di “comico” per vestire quelli di un malinconico e solitario guardiano delle gallerie sotteranee – non solo per quelle che sono state le difficoltà tecniche riscontrare nel trasporare macchinari e materiali a quaranta metri di profondità attraverso cunicoli strettissimi, ma anche per noi attori. Per due mesi abbiamo vissuto diverse ore al giorno al buio e all'umidità”. “Napoli sotterranea è un luogo difficilissimo in cui lavorare – concorda Jenna Thiam, nei panni di Cecìle, una arrogante imprenditrice francese che però conserva nell'animo fragilità con cui dovrà fare i conti – eppure ricco di fascino, fantasmi, magia. Passione e forza di volontà sono le parole giuste per tentare di spiegare questa esperienza. È una questione di “fede”, Alessandro Giglio è stato capace di trasmettermi la fede in questa città”.
“Fra pandemia, difficoltà tecniche, inevitabili imprevisti, produrre Black Parthenope è stata una vera e propria impresa – dichiara Nicola Grispello di Vulcano Pictures – non vedevamo l'ora di arrivare in sala perchè se un film funziona lo decide il pubblico. Ma il lavoro non è finito, soprattutto il mio che, in questo caso, non faccio solo da co-produttore ma anche da distributore: ci prepariamo ad “affrontare” un pubblico più che mai internazionale”. E i primi riscontri arrivano fin da subito, come spiega Silvana Leonardi di WAM “Blach Parthenope già si prepara a varcare i confini europei. È stato infatti selezionato fra i primi dieci film che parteciperanno al Shockfest Film Festival, Premio statunitense dedicato agli horror movie”.
Info:
Black Parthenope – di Alessandro Giglio
Scritto da Alessandro Giglio con Ivan Specchio
con Giovanni Esposito, Gianluca Di Gennaro, Jenna Thiam, Marta Gastini, Maziar Firouzi e Nicola Nocella.
Fotografia di Federico Annichiarico
Montaggio di Gemma Barbieri
Scenografie di Antonella Di Martino
Costumi di Salvatore Salzano
Musiche di Massimo Abbatangelo, Matteo Spedicati, Isa Rojas, Angelo Bibita e Luca Di Gregorio.
Prodotto da Silvana Leonardi per la Wam e Nicola Grispello per la Volcano Pictures che distribuisce il film in associazione con Think Mgmt (Es)
In collaborazione con MIBACT, Regione Campania, Film Commission Regione Campania e POC EU
Sinossi: “Black Parthenope” scende nelle viscere della città, Napoli Sotterranea, dove è ambientato quasi interamente il film. Prende spunto dalla leggenda del “munaciello”, come tramandata da Matilde Serao e la intreccia a quella dei pozzari, gli esperti di profondità che lavoravano nel sottosuolo napoletano, per un thriller in cui la tradizione si mescola alla modernità e l’amore di un custode per il sotterraneo aiuta, insieme al munaciello, i protagonisti, rimasti intrappolati negli anfratti della città durante un sopralluogo per trasformare le cave di tufo in mega-parcheggi, a ritrovare se stessi, e nel caso in cui non ci riescano, a perdersi per sempre.