Venerdì, 15 Novembre 2024

Premio Fausto Rossano, il diritto alla salute mentale è sul grande schermo

Sono 47 le opere in concorso da tutto il mondo divise in 7 categorie che quest’anno si disputeranno il Premio Fausto Rossano, in programma da venerdì 13 a domenica 22 ottobre 2023.

Tema della nona edizione del Festival dedicato all’illuminato Psichiatra napoletano Fausto Rossano, è “Corpi SOSpesi”, argomento che verrà declinato nelle molteplici visioni dei registi partecipanti provenienti da 17 Paesi del mondo. “Sulla scia dell’idea culturale di mio padre, di attenzione ai bisogni delle persone nei loro contesti – spiega Marco Rossano, direttore del Premio - accendiamo i riflettori sul grido di aiuto che si alza da più parti, mai come in questi anni. Da qui il motivo del titolo: “Corpi SOSpesi”. L’edizione 2023 vuole appunto lanciare un SOS rispetto a quella che si palesa sempre più come una vera emergenza socioculturale, con pesanti ricadute sul benessere psicofisico delle persone. Il programma del festival affronterà i temi dell’autismo, dei disturbi della condotta alimentare e della pressione sociale nei confronti dei giovani e del rapporto tra sport, inclusione e disabilità. Non vogliamo però limitarci a denunciare le cose che non vanno. “Con il Premio Fausto Rossano – continua il direttore – vogliamo trasmettere anche messaggi e testimonianze positive attraverso gli incontri con autori campani, nazionali e internazionali e, soprattutto, attraverso il mezzo cinematografico, uno strumento universale che può superare tutte le barriere ancora prima che architettoniche, mentali”.

  Venerdì 13 ottobre, nella giornata di apertura che si svolgerà presso l'Istituto Francese di Napoli, verrà consegnato il “Premio Speciale Fausto Rossano” a Roberto Andò e Isabella Ragonese per l'impegno sociale rappresentato nel loro lavoro attraverso storie e personaggi spesso ai margini della società, di grande forza e umanità, non ultimo Clitennestra. Le opere candidate affrontano numerose, delicate tematiche. Tra le altre, la salute mentale, l’aborto e la maternità mancata, l’Alzheimer, la terza età, la promozione sociale, la marginalizzazione, la violazione dei diritti umani, la violenza sui minori, le storture dell’ultranazionalismo, lo sfruttamento sul lavoro, il senso di inadeguatezza, le barriere di retrive tradizioni culturali, l’elaborazione del lutto, l’identità sessuale e l’ossessione per il successo. La giuria, presieduta dalla giornalista Titta Fiore, è composta da Agnese Nano (attrice), Stefano Bory (professore di sociologia dei processi culturali, Sergio Sivori (regista, attore), Assunta Maglione (psichiatra), Gina Annunziata (professoressa di storia del cinema) e Federico Russo (psichiatra, direttore del Festival “Lo Spiraglio”).

Author: nuovoeditore

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