Mercoledì, 05 Febbraio 2025

Cavalieri al Merito della Repubblica: c'è anche Elena De Filippo di Dedalus

La presidente della cooperativa sociale Dedalus Elena De Filippo è una dei sei campani che il prossimo 26 febbraio riceveranno dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di “Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.

La motivazione è per il suo “dedicarsi all’accoglienza e all’integrazione delle persone immigrate. Insieme alla cooperativa Dedalus di cui è Presidente, svolge un’importante attività di integrazione delle persone immigrate, agendo sulla povertà educativa, sull’orientamento al lavoro e sull’accoglienza”. Sessantun anni, Elena De Filippo è dal 1997 alla guida di Dedalus, cooperativa del gruppo Gesco, ed è professoressa a contratto di Sociologia delle migrazioni nell’Università Federico II di Napoli. Con il marito Andrea Morniroli (con cui ha due figli, Emilio e Marco), anche lui ai vertici della cooperativa, condivide da sempre l’impegno sociale.

«Sono entrata in Dedalus nel 1985. Stavo facendo la tesi di laurea e, come tesista, partecipai alla prima indagine nazionale sulle migrazioni che coinvolse la Campania, con il gruppo di ricerca di Enrico Pugliese. Volevamo costituire una cooperativa ma la prima ci fu bocciata dal tribunale, poi sapemmo che esisteva Dedalus che era una cooperativa di studi e ricerca, in linea con quello che volevamo fare», ricorda Elena De Filippo, che racconta: «Nell’oggetto sociale c’era scritto che una delle finalità della cooperativa era di contribuire allo sviluppo del Mezzogiorno, e ancora oggi è così. Negli anni abbiamo continuato a fare ricerca e metà anni ‘90 siamo passati dalla ricerca scientifica alla ricerca-azione».

«Erano anni di militanza, della Rete antirazzista (di cui Moriniroli, originario di Ivrea, all’epoca era il portavoce nazionale, ndr.) e pensammo che fosse importante continuare a fare ricerca, per progettare interventi e servizi. All’indomani della legge Turco-Napolitano ci siamo trasformati in cooperativa sociale». Oggi Dedalus conta ottantadue dipendenti, di cui una cinquantina soci lavoratori, e una ventina con background migratorio alle spalle. «Sin dagli anni ‘80 – prosegue Elena De Filippo - l’immigrazione è rimasto cuore delle nostre attività ma ci occupiamo anche di donne vittime di violenza, di interventi sui giovani, di accompagnamento all’inserimento lavorativo, di inclusione scolastica persone, vittime di tratta e di grave sfruttamento. L’onorificenza del Presidente della Repubblica ha per noi un grandissimo valore, è un riconoscimento a un lavoro collettivo e ci incoraggia ad andare avanti».

Trentuno, in tutto, le onorificenze al Merito della Repubblica Italiana che Sergio Mattarella ha conferito, di sua iniziativa, «a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a favorire il dialogo tra i popoli, contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l’aiuto alle persone detenute in carcere, per la solidarietà, per la scelta di una vita nel volontariato, per attività in favore dell'inclusione sociale, del diritto alla salute e per atti di eroismo», si legge nella nota del Quirinale.

«Il Presidente Mattarella ha individuato casi, fra i numerosissimi presenti nel nostro Paese, di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani». La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 26 febbraio alle 11 e 30. Oltre a Elena De Filippo, saranno “Ufficiali al Merito” i cittadini campani Armando Punzo, Marta Russo, Maria Trapanese e Antonio Stellato, cui si aggiunge Carmine Falanga, che vive ad Alessandria ma è nato a Boscoreale, in provincia di Napoli.

Armando Punzo, 64 anni, è un regista teatrale originario di Cercola, fondatore della Compagnia della Fortezza, la prima compagnia teatrale in carcere a Volterra. Riceverà l’onorificenza «per aver messo a disposizione delle persone detenute la sua esperienza di regista e attore di teatro». Con il suo progetto “Per Aspera ad Astra” realizza percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro per i detenuti nelle carceri italiane. Marta Russo, 24 anni, è una ragazza affetta da diparesi distonica, che studia per la laurea magistrale di Psicologia Clinica e racconta sui social grazie ai “I pensieri di Marta la quotidianità di una persona con disabilità. Sarà Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana «Per la sua attenzione al mondo della disabilità e al suo impegno volto a facilitare i loro spostamenti all’interno delle città. Marta vede il mondo dalla sua carrozzina e si rende conto delle barriere architettoniche che limitano gli spostamenti. Si impegna quindi per rimuovere queste barriere proponendo alle istituzioni competenti soluzioni di facile realizzazione. Si definisce “influencer dell’accessibilità».

Maria Trapanese, 63 anni, è la presidente dell’associazione “La Bottega dei Semplici Pensieri” nata nel 2012 in un bene confiscato alla camorra, a Quarto. Riceverà il riconoscimento per «il lavoro svolto per formare professionalmente i ragazzi con sindrome di Down e lievi deficit intellettivi. Maria con l’Associazione “La Bottega dei Semplici pensieri” punta ad individuare le capacità personali dei ragazzi allo scopo di formarli professionalmente e avvicinarli al mondo del lavoro».

Vive ad Alessandria ma è nato a Boscoreale Carmine Falanga 47 anni, che sarà riconosciuto «Per la sua attività volta a creare una sinergia tra le mura del carcere e le imprese. La Cooperativa “Idee in fuga” di cui Carmine è Presidente è concepita come spazio in cui il mondo esterno sconfina e riesce ad entrare nei limiti inaccessibili dell’istituto penitenziario».

Ha ventitré anni Antonio Stellato, agente della polizia di stato di Capodrise (Caserta) in servizio alla questura di Verona che sarà Ufficiale al Merito assieme alla collega Domenica Turi, 24 anni, perché insieme, «Liberi dal servizio presso la Polizia di Stato hanno praticato manovre salvavita ad un bambino di 7 anni (Ayan, in arresto cardiaco, Ndr.) appena tratto fuori dall’acqua di una piscina privo di sensi» nel giugno scorso. «Antonio e Domenica sono due agenti di polizia e in una giornata di svago presso una piscina di un Centro sportivo, accorgendosi della gravità delle condizioni di un bambino, non hanno esitato e sono prontamente intervenuti praticando manovre salvavita».

Ida Palisi
Author: Ida Palisi
Giornalista professionista, esperta di comunicazione sociale, dirige l’Ufficio Comunicazione Gesco. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno per le pagine della Cultura.

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