Napoli campione nel calcio, Napoli campione della solidarietà e dell’inclusione. Questo è il messaggio che arriva dalla presentazione della sedicesima edizione di “Giochi senza barriere. Diritti alla festa” che si è tenuta stamattina a Palazzo San Giacomo alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e dell’assessore comunale al Welfare Luca Trapanese.
Il Click
Dopo i festeggiamenti ufficiosi arrivano quelli ufficiali: è prevista per domenica 4 giugno la grande festa che celebra la vittoria della squadra del Napoli nel campionato di calcio 2022-23.
Centosettanta opere provenienti da ogni angolo del mondo – dall’Antica Persia al Gandhara, dal British Museum di Londra al Museo Civico di Roma – per raccontare la vita di uno dei più grandi personaggi storici di tutti i tempi: Alessandro il Macedone.
Sarà visitabile dal 29 maggio al 28 agosto 2023 “Alessandro Magno e L’Oriente”, la grande mostra dedicata ad Alessandro il Macedone dal Mann - Museo Archeologico Nazionale di Napoli al grande condottiero che fra il 356 e il 323 a. C. unì sotto il suo regno i popoli dell’Europa e Asia. E non poteva che essere il Museo archeologico partenopeo luogo adatto ad ospitare questa esposizione: qui, infatti, è presente la Battaglia di Alessandro e Dario – più nota come la Battaglia di Isso – il grande mosaico proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei e che dal 1843 riede fra le mura del MANN.
L’incontro fra Oriente e Occidente. Il tema della mostra
“È questa una delle più colte e spettacolari mostre che ho avuto il privilegio di guidare da quando sono qui al MANN. Un itinerario coinvolgente che aiuta il pubblico a conoscere questo personaggio storico importantissimo ma anche un’epoca particolare, in cui oriente e occidente si sono incontrati e in parte integrati”. Così Paolo Giulierini commenta le scelte espositive fatte, un percorso principalmente incentrato sull’incontro e lo scontro fra culture con cui Alessandro Magno è entrato in contatto. “Alessandro era un conquistatore ma era anche uno stratega. Sapeva che occupare un territorio non era sufficiente, per governarlo era importante che i popoli convivessero, che le differenze culturali si integrassero. È per questo che lo stesso Alessandro sposò una donna Persiana e vestiva costumi persiani” prosegue Filippo Coarelli, curatore della mostra. Ed è così che accanto all’Anfora Apulea con Alessandro e Dario - risalente alla seconda metà del IV secolo e proprietà del MANN - sono esposte figure femminili indiane, una stele Egizia dal tempio di Iside a Pompei con riferimenti alle imprese macedoni degli inizi del III secolo a. C. e una statua di Buddha proveniente dal Pakistan del II - III secolo d. C. “La battaglia fra Alessandro e Dario ritratta nel grande mosaico supera il dato storico per diventare un simbolo – commenta il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – il simbolo dell’incontro e dello scontro fra oriente e occidente. E parla delle nostre origini. Ciò che oggi siamo deriva proprio dalla stratificazione di culture diverse che si sono incontrate nel corso dei secoli”.
Alessandro ‘o russ. Ritratto di una star
Figlio di un re, nato a Pella nel 356 a.C., Alessandro diventò re di Macedonia nel 336 a.C. e fu in grado di dare vita ad un vasto impero che andava dalla Macedonia all' India.
Questo weekend è anticipato dalla festa del 2 giugno, ovvero il 77esimo anniversario della nascita della Repubblica italiana (al referendum istituzionale del 1946, oltre 12milioni e 700mila di italiani votarono la Repubblica contro i 10milioni e 700mila che votarono la Monarchia). Una giornata per ricordare e per trascorrere una giornata di vacanza, per chi può. Ecco la nostra selezione di eventi da non perdere dal 2 al 4 giugno, tra mostre, spettacoli, concerti ed altri appuntamenti per tutta la famiglia, in programma tra Napoli e dintorni. Da segnalare il consueto appuntamento con la domenica gratis al museo il 4 giugno.
Una vera e propria rivoluzione interna, a partire dal nome: non si chiamerà più Fondazione Premio Napoli ma Campania Legge – Fondazione Premio Napoli. Tra gli obiettivi annunciati oggi alla stampa dal nuovo presidente, Maurizio de Giovanni, c’è quello di riformare il premio letterario più antico d’Italia uscendo dai palazzi, entrando in contatto con la gente, soprattutto i giovani dei quartieri a più alto tasso di dispersione scolastica, facendo rete con le scuole e con le associazioni.