Brigan, concerto all’Auditorium Novecento
L’elettronica-trance dalla sorgente folk-world è la matrice in cui crea e agisce Brigan, trio dell’hinterland casertano che ha appena pubblicato l’album “Liburia Trip” interamente dedicato alle storie, alle persone e ai riti di Terra Felix.
Giovedì 23 marzo 2023 sul palco dell’Auditorium Novecento Napoli – via Enrico De Marinis 4, zona Mezzocannone – il trio nato nel 2009 che include i musicisti Francesco Di Cristofaro, (canto, flauti, cornamuse iberiche, fisarmonica) Andrea Laudante (elettronica, oggetti sonici, cori) e Gabriele Tinto (batteria, batteria elettronica, percussioni Sud Italia e percussioni iberiche, cori) suonerà questo nuovo progetto che incorpora tradizioni del Sud e tradizioni celtiche, linguaggi nordeuropei e devozione al vino, alla canapa e alle bufale, esplorando linguaggi multipli nei vocaboli e nei ritmi. Il live si espanderà in ottica visiva perché la musica viaggerà con speciali proiezioni, scelte per narrare aspetti della ricerca avvenuti in fase d’incisione di “Liburia Trip”.
“Il nostro concerto – sostiene Francesco Di Cristofaro – sarà una creazione nel presente di questo mondo arcaico che, secondo alcuni, è fatalmente sepolto. Secondo noi invece esprime tutt’ora una vitalità e una luce impressionante. Emozioni talmente febbrili da dettare un album. È un panorama onirico, quello circoscritto nel concetto di Terra Felix, che si estende da Napoli Nord al basso Lazio e che noi cerchiamo di far emergere con storie e personaggi. L’essere totemico femminile, alias la bufala; la voce della memoria, cioè i field recording atellani; canti sulla macerazione della canapa e sui sacrifici nei campi; il rituale della chiagnuta ‘e Carnevale. Fino alla “Primavera” che rimanda alle indagini realizzate dal maestro Roberto De Simone negli anni ‘70. E in gallego portoghese proporremo “A Carolina”, sospesa nel battito della tammurriata giuglianese. L’intenzione è esaltare, non ciecamente, le meraviglie di Terra Felix, senza concentrarsi sui fuochi tossici, il degrado, l’urbanizzazione. Si tratta di notizie che appartengono alla cronaca e non le dimentichiamo, però non fanno parte del nostro processo creativo. Lo dice il titolo: LIBURIA TRIP. Dieci tracce intensamente corporali”.
Prossimo a un’altalena gemella a 1 Giant Leap e Lhasa De Sela, Peter Gabriel e Tinariwen, Antonio Infantino, Telefon Tel Aviv, Sacred Spirit e Tim Hecker, il trio Brigan si muove fiero sul precipizio fra linguistica dell’entroterra e nuovi media espressivi.
Il mosaico narrativo che compone i frammenti dell’album tocca tematiche del mondo rurale di Terra Felix con linguaggi attuali: dalla coltivazione della canapa al rituale di morte e rinascita figlio del Carnevale, inseguendo aspetti devozionali del culto mariano e percezioni sull’ambiente. L’aspetto ritmico ostinato, che mantiene intatto il nucleo della tradizione di Terra Felix, unendo in maniera simbiotica tamburi e elettronica crea una nuova pulsazione, un sound ibrido che si innesta su tessiture sintetiche, con voci e field recording. Emerge un lavoro sottile tra forma e decostruzione in un articolato intreccio di rapporti tra ceneri del passato e tempo presente. Esemplare è “’A terra d’ ‘e mazzune”, dedicato alla fertilità e alla figura femminile della bufala, simbolo del territorio casertano, che nei secoli ha offerto e continua ad offrire, quasi in gesto sacrificale, il suo oro bianco. Ideato e registrato a Sant’Arpino [Caserta], il disco mette in luce la voce, i fiati, le cornamuse, la fisarmonica e i plettri di Francesco Di Cristofaro, l’elettronica, il pianoforte e i field recording di Andrea Laudante, le percussioni e la batteria elettronica di Gabriele Tinto con la partecipazione alle percussioni tradizionali del basso casertano di Luca de Simone. Tra gli ospiti, il cantante norvegese Torgir Vassvik in “Mater Matuta”, il canto di Cecchinella - tra le ultime esponenti rituali di Terra di Lavoro – per la “Chiagnuta ‘e Carnevale” e il polistrumentista Peppe Frana al tarhu, cordofono di origini australiane.
Quanto all’immagine di copertina, per espandere concept e contenuti di “LIBURIA TRIP”, Brigan ha scelto “uno scalillo, alias lo scaletto tradizionale di campagna utilizzato per la raccolta dell’uva dalle viti di Asprinio, tipologia caratteristica dell’area casertana. Vitigni altissimi che si inerpicano sui pioppi, talmente imponenti da essere denominati alberate. Simbolicamente, ci identifichiamo nello scalillo perché siamo radicati nella terra d’origine ma sappiamo che esiste una traiettoria per arrivare al cielo delle note”.
giovedì 23 marzo 2023 > start 21:30
biglietti a 10 € > circuito www.etes.it e al botteghino
Info: www.brigan.it | www.liburiarecords.com