Nino D’Angelo canta l’orgoglio di essere napoletani
Una grande festa di Napoli e per Napoli quella che ha visto Nino D’Angelo emozionare e emozionarsi davanti a oltre 40mila persone allo Stadio Maradona lo scorso 29 giugno.
Quasi cinquant’anni di carriera per un’icona del nostro tempo, immagine di una Napoli appassionata che sa farcela con semplicità, talento e dedizione.
Nino D’Angelo è da sempre capace di annullare le distanze tra lui e il pubblico e al Maradona è riuscito a coinvolgere tutti con una scaletta da brividi, ospiti a sorpresa e quella sua capacità di raccontare l’amore universale.
Sul palco con lui Marco Mengoni con una versione tutta “d’angeliana” di Due Vite, brano vincitore di Sanremo e Roberta Olivieri, l’attrice che è stata al cinema la fidanzata storica di Nino D’Angelo.
E ancora il dj set di Gigi Soriani che ha fatto ballare tutto lo stadio con il corpo di ballo vestito in stile caschetto biondo anni Ottanta.
Non è mancato il sassolino nella scarpa: il premio della critica scippato così senza ragione a Sanremo 1999 per il brano Senza Giacca e cravatta.
Tante le lacrime (bellissime) sul palco e momenti di grande commozione come l’omaggio a Diego Armando Maradona e con la canzone O Pate che ha fatto emozionare tutti.
Nino D’Angelo non è il re e nemmeno l'imperatore di Napoli, come dicono in tanti.
Nino D’Angelo è uno di noi.
Uno del “popolo delle sue canzoni”.
Lo dimostra da sempre, da quando era il caschetto biondo di Casoria ed era chiaro anche sabato al Maradona dove per quasi due ore tutti si sono uniti in un unico abbraccio, orgogliosi di essere napoletani.