Venerdì, 22 Novembre 2024

Il gran bazar delle Dignità autonome di prostituzione

E' un grande tributo a Roberto De Simone la versione anno 2022 di Dignità Autonome di Prostituzione, spettacolo cult della programmazione teatrale partenopea, che andrebbe visto più e più volte, perché non stanca mai. Ed è sempre diverso.

Il nuovo allestimento in programmazione a Castel Sant’Elmo fino al 13 luglio 2022 (prossime date: dal 28 giugno al 3 luglio e dal 5 al 13 luglio) è tutto un’esplosione di colori, suoni, danze e lazzi, con richiami evidenti alle atmosfere della Gatta Cenerentola, a partire dal coro della lavandaie che accoglie gli spettatori sin dalle rampe della fortezza, fino ai panni stesi ovunque e ai figuranti in costume che annunciano il tema della serata. Che all’aperto e dopo due anni di Covid, acquista tutt’altra connotazione e diventa un’indefinibile sagra di spettacolo e sociale, di recitazione e musica, di saltimbanchi e travestiti, dove il teatro-bordello inventato quindici anni fa da Luciano Melchionna e Betta Ciancini accoglie all’aperto oltre cinquecento persone, che ballano, ridono, riflettono fino a tarda sera. Non è forse questo lo scopo del teatro puro? Intrattenere e lasciare un segno?

Dignità Autonome di Prostituzione (DAP) ci riesce perché fa sentire lo spettatore parte in causa di ciò che accade, che sia la riflessione sulla pandemia che ha reso moribonda anche l’arte, oppure quella di qualche prostituto/en travesti gettonatissimo come Daniele Russo nei panni di Lia, che porta una scia di pubblico sulla terrazza del castello, quasi fosse un pifferaio magico con il suono più dolce e irresistibile del mondo.

Il gran bazar delle Dignità autonome di prostituzione 1

Non c’è ordine, in DAP, come non può esserci in un bordello, ma c’è un senso plurale e plurimo, a partire dal titolo. Il diritto alla prostituzione, alla mercificazione di sé, che nasconde – come nel caso del travestito Lia – una necessità di sostentamento, ma anche la bramosia del sesso, l’aspirazione a uno standard di vita diverso, l’inclinazione alla fluidità nei rapporti, la coazione al tradimento. E poi l’autonomia di pensiero di un mondo che è a sé, fatto di donne, uomini, ermafroditi, travestiti, lolite, drag queen… Un mondo che rivendica dignità di azione e di esistenza, che obbedisce a un lenone, o “papi” (Luciano Melchionna ovviamente) perché qua si scherza sui vizi di ieri e di oggi, si prende tutto allegramente, si sconfina però anche nella critica politica e sociale.

La prostituzione non è mai stata solo un fatto individuale, in DAP diventa infine pretesto per creare socialità. Ci pensano gli attori, tutti bravissimi, dal già citato Daniele Russo (Lia) che, giovanissimo, faceva parte del primo cast al Bellini, ma anche Daniela Ioia (Meglio di niente), Carlo Caracciolo (Colla), Anna Rita Vitolo (Tarata) e tanti altri. Bisogna essere disposti a spendere finti dollarini per comprare le loro (vere, ma in senso diverso: una performance in separata sede della durata di un quarto d’ora) pillole di piacere. Ogni spettacolo ha incursioni musicali. Noi abbiamo ballato con gli Ars Nova ma ci sono ospiti di volta in volta diversi: Alessio Arena, Francesco Forni, Gnut, Ensemble Paese Mio Bello, Dario Sansone, Ensemble Suonno D’ajere.

Una volta acquistato, il biglietto da diritto a uno sconto se si vuole tornare.

Imperdibile.

Info: www.enteteatrocronaca.it e www.teatrobellini.it

e nei punti vendita autorizzati Azzurro Service www.azzurroservice.net

Durata: circa 4 ore

Info e biglietteria: Teatro Bellini tel. 081 5499688

Ida Palisi
Author: Ida Palisi
Giornalista professionista, esperta di comunicazione sociale, dirige l’Ufficio Comunicazione Gesco. Collabora con il Corriere del Mezzogiorno per le pagine della Cultura.

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